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ROMA – Alfred Ritter GmbH Co. KG, produttrice delle tavolette quadrate di cioccolato Ritter Sport, ha pubblicato ‘Il nostro cacao’, il primo rapporto che descrive i principi di approvvigionamento del cacao e spiega nel dettaglio le misure e gli obiettivi relativi ai singoli programmi nei paesi d’origine.
“Il cacao report- dichiara Thomas Straub, ad Ritter Sport Italia- costituisce un traguardo molto importante per la nostra azienda, a conferma del nostro impegno trentennale sul tema della sostenibilità. La produzione di un cioccolato davvero buono non può prescindere dal rispetto dell’ambiente, delle persone e dei luoghi in cui si è presenti”.
Il report – spiega sempre la nota – non si limita però solo a fare trasparenza sulle catene di approvvigionamento del cacao e sull’operato di Ritter Sport presso i Paesi produttori – Ghana, Costa d’Avorio, Nigeria, Nicaragua e Perù – ma descrive nel dettaglio anche le aree di interesse per ciascuno dei sette programmi di partnership in corso, così come i risultati finora ottenuti e gli obiettivi per il prossimo futuro.
A oggi, l’85% delle circa 10.000 tonnellate di massa e burro di cacao, che rappresentano il fabbisogno annuo per la produzione della gamma Ritter Sport, proviene proprio da questi sette programmi di partnership con cooperative o organizzazioni di produttori.
Da Cacao Nica, primo programma pilota di coltivazione sostenibile del cacao avviato nel 1990 in Nicaragua a El Cacao, piantagione di proprietà che segue i dettami dell’agricoltura integrata, Ritter Sport dimostra – si legge ancora nel comunicato – come le risorse e le più avanzate competenze in campo agronomico di un’azienda, possano essere messe al servizio della locale crescita produttiva e della qualità del prodotto, in armonia con l’ambiente e la biodiversità, favorendo altresì la creazione di nuove opportunità di occupazione e reddito per le comunità rurali.
“Da molti anni lavoriamo per rendere trasparente la nostra catena di approvvigionamento del cacao investendo in programmi finalizzati alla sostenibilità delle filiere in America centrale, Sudamerica e Africa occidentale- commenta Asmus Wolff, Direttore Generale della Supply Chain di Ritter Sport- Abbiamo ottenuto ottimi risultati ma siamo ben lontani dal ritenerci appagati. Il nostro prossimo obiettivo è quello di garantire la tracciabilità fino alla piantagione di cacao: un traguardo che intendiamo raggiungere al più tardi nel 2025”.
Dal 2018, racconta la nota, l’Azienda approvvigiona cacao 100% sostenibile certificato per tutta la gamma di prodotti secondo i programmi Rainforest Alliance e Fairtrade, a garanzia della protezione dei fragili ecosistemi delle foreste equatoriali e a favore della tutela del lavoro minorile.
Dal 2023, con oltre due anni di anticipo rispetto all’obiettivo prefissato, il cacao del cioccolato Ritter Sport è diventato tracciabile al 100%, con la possibilità quindi di risalire alle singole organizzazioni di produttori nei Paesi di provenienza.
L’Azienda si è data come ulteriore obiettivo quello di estendere la tracciabilità fino alla singola azienda agricola entro il 2025: solo sapendo da dove proviene il cacao e da chi viene coltivato, è possibile mettere in pratica misure efficaci a livello locale per migliorare le condizioni sociali, economiche ed ecologiche del territorio nel lungo termine.
Il lavoro e l’impegno attuato da Ritter Sport sono stati riconosciuti anche nella Chocolate ScoreCard 2023 – la classifica dei brand di cioccolato più sostenibile realizzata dalla Ong Be Slavery Free – che ha conferito all’azienda un ‘Good egg award’ nell’ambito della trasparenza e della tracciabilità, posizionando Ritter Sport al sesto posto, prima tra le più grandi aziende che compongono la classifica.
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