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Tg Lazio, edizione del 3 marzo 2020

A cura della redazione Lazio

Pubblicato:03-03-2020 16:05
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 17:05
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SPALLANZANI: 16 CASI POSITIVI NEL LAZIO, TUTTI DA FOCOLAI NORD

Nel Lazio sono 16 i casi positivi al Coronavirus, di cui 12 sono ricoverati all’Istituto Spallanzani di Roma. Tra questi un giornalista Rai, due allievi della scuola dei Vigili del Fuoco, un poliziotto con la famiglia, una donna residente a Fiuggi, una della provincia di Cremona e una di Sassari. Le loro condizioni non destano preoccupazioni, ad eccezione di due che hanno una polmonite e necessitano di supporto respiratorio. Tutti i casi, al momento, presentano un link epidemiologico con le aree del Nord del Paese. L’assessore regionale alla Sanità, Alessio D’Amato, ha spiegato che “nel Lazio non c’è nessun focolaio autoctono e non risulta nessun caso positivo di persone residenti a Roma”.

RESTANO APERTE SCUOLE POMEZIA, ARDEA E ANZIO E NETTUNO

Resteranno aperte le 18 scuole dei comuni di Pomezia, Ardea, Anzio e Nettuno, i cui presidi avevano scritto una lettera al governatore del Lazio, Nicola Zingaretti, chiedendone la chiusura dopo il caso di Coronavirus che ha interessato un alunno del liceo Pascal di Pomezia, il figlio del poliziotto del commissariato di Spinaceto. Tuttavia, nell’incontro che si è tenuto in Regione tra l’assessore all’Istruzione, Claudio Di Berardino, lo staff dell’assessore alla Sanita’, i quattro sindaci dei comuni interessati, l’ufficio scolastico regionale e la Asl Roma 6 è stato comunicato ai primi cittadini che l’unica scuola che resterà ancora chiusa è proprio il Pascal. Le altre resteranno aperte perché non ci sono focolai locali di Coronavirus.


BUSTE CON ESPLOSIVO, INDAGANO DIGOS E ANTITERRORISMO 

La Procura di Roma indaga sulla vicenda delle tre buste-bomba recapitate ieri tra Roma e Fiumicino che, esplodendo, hanno ferito tre donne. I reati ipotizzati dal procuratore aggiunto Francesco Caporale sono quelli di attentato con finalita’ di terrorismo e lesioni. Al momento non sono giunte rivendicazioni, per questo motivo gli investigatori della Digos e del Ros non escludono alcune ipotesi: dalla pista anarchica all’opera di uno squilibrato.

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