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Spedizione Everest, uno studio indaga l’impatto dell’alta quota sul liquido seminale

Stuppia (Unich): "Analizzeremo le variazioni genetiche in risposta all'ambiente"

Pubblicato:02-11-2022 15:18
Ultimo aggiornamento:02-11-2022 15:55

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ROMA –  Il progetto internazionale ‘Lobuje Peak-Pyramid: Exploration & Physiology 2022’ che ha arruolato un gruppo di 22 italiani, uomini e donne, di età compresa tra i 20 e i 60 anni è entrato nel vivo. Lo studio coinvolge inoltre diversi esperti, provenienti da 12 atenei italiani ed esteri, oltre a 7 centri di ricerca internazionali.

L’obiettivo è quello di rilevare, registrare e studiare, durante le varie tappe del viaggio, i parametri fisiologici e clinici, le performance fisiche individuali e l’impatto psicologico che un viaggio del genere può avere su degli sportivi a livello non agonistico. Dopo vari giorni di trek, il gruppo ha raggiunto il Laboratorio-Osservatorio Internazionale Piramide, base scientifica, situata a Lobuche, nel Distretto di Solukhumbu, in Nepal, sul versante meridionale del monte Everest ad un’altitudine di 5000 metri. Un luogo di alto profilo e di valore scientifico dove possono accedere solo pochi gruppi, composti da scienziati internazionali che sviluppano progetti approvati dall’Associazione EV-K2-Minoprio e dal governo nepalese.

“Il mio gruppo di genetica medica, si occupa di intercettare ed analizzare le eventuali varianti genetiche che si possono manifestare nello sperma maschile a seguito dell’esposizione a particolari condizioni ambientali che possono spaziare dall’alimentazione, al fumo, allo stress. Nel caso di questo studio internazionale condotto in alta quota vogliamo, insieme agli altri colleghi, individuare le modificazioni epigenetiche che potrebbero, da un lato alterare la capacità riproduttiva dell’individuo e dall’altra potrebbero essere trasmesse alla prole generando figli dunque predisposti ad una serie di patologie”. Lo ha detto intervistato dall’agenzia di stampa Dire il professor Liborio Stuppia, ordinario di Genetica Umana dell’università ‘G. D’Annunzio’ di Chieti (Unich).


“Giusto per fare un esempio chiarificatore- aggiunge l’esperto- già il ‘solo’ cambiamento dello stile di vita dei genitori sta facendo aumentare, nei bambini, il rischio di sviluppare obesità e diabete in età giovanile. Rispetto ad alcuni anni fa infatti oggi abbiamo una prevalenza di bambini obesi davvero preoccupante. Questo è così vero e i dati lo confermano nel mondo si contano ben 30 milioni, bambini obesi sotto i 5 anni”.

COME FUNZIONANO I TEST SUL CAMPIONE DI SPERMA?

“Noi dell’università di Chieti sul campione di liquido seminale raccolto prima della partenza, in vetta e che ci verrà consegnato al ritorno della spedizione, effettueremo nei nostri laboratori, dei test proprio sul dna degli spermatozoi . L’obiettivo è studiare come le condizioni ambientali estreme possano impattare sulla qualità e sulla funzionalità dello sperma. È stato già comprovato, da precedenti studi, come il forte calore ad esempio indotto dalle saune abbia un impatto negativo su i maschi che le frequentano. Nel caso di questo studio entrano in gioco altri fattori come: l’altitudine e l’ipossia che possano dare luogo a modificazioni del liquido seminale”.

IL DANNO SULLO SPERMA PUÒ ESSERE REVERSIBILE

“La spermatogenesi- sottolinea l’esperto- è un processo che si completa in poche settimane, per cui un evento abbastanza circoscritto posso vederlo nel tempo e vedere che andamento segue”.

CAMBIAMENTI CLIMATICI E DENATALITÀ: ARGOMENTI CHE MERITANO UNA RIFLESSIONE

“Credo che ci sia scarsa consapevolezza e percezione di quanto sia cambiato l’ambiente che ci circonda. Direi che si tratta di una trasformazione drammatica. Capire quali sono i fattori ambientali che possono incidere significativamente sulla natalità è importante visto che in Italia siamo sempre di meno e sempre più vecchi. Questo per dire che tutti gli studi in ambito riproduttivo, come questo, hanno una ricaduta non solo in ambito sanitario ma anche sociale. Sarebbe importante che le istituzioni e la società riflettessero sulle ricadute di tutto questo. È il mio auspicio”, ha concluso il professor Stuppia. 

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