NEWS:

Al cinema i ‘Lacci’ di Luchetti, legami che fanno male

Il film ha aperto la 77. edizione della Mostra del Cinema

Pubblicato:02-09-2020 19:28
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 19:49

FacebookLinkedInXEmailWhatsApp

lacci

VENEZIA – Un ‘patto’ tra due giovani, quello di creare una famiglia che resti unita per sempre, e gli imprevisti che la vita puo’ riservare portando a fare scelte inimmaginabili. In mezzo una storia d’amore lunga decenni, un dramma famigliare con alla base un legame, doloroso e a volte quasi masochistico, difficile da recidere. È ‘Lacci‘ di Daniele Luchetti, il primo film italiano dopo 11 anni ad aver aperto la Mostra del Cinema di Venezia, lo scorso 2 settembre. La pellicola, tratta dall’omonimo romanzo di Domenico Starnone sarà dal 30 settembre nelle sale.

LACCI, TRAMA

Protagonisti di ‘Lacci’, fuori concorso alla kermesse, sono Aldo e Vanda, moglie e marito che entrano in crisi quando lui si innamora di Lidia, una giovane collega. Un giallo sui sentimenti, che indaga la profondita’ di quei legami che, come lacci troppo stretti, rischiano di provocare ferite insanabili. Nel mezzo un mistero da risolvere, che nasconde un gesto catartico e liberatorio svelato solo nel finale. “Il romanzo di Starnone mi e’ sembrato che riguardasse tutti noi- ha dichiarato Luchetti durante la conferenza stampa di presentazione della pellicola al Lido- tutti noi siamo stati potenzialmente parti di una coppia, figli di coppie, figli di coppie separate, io stesso sono un padre separato. E’ un libro che mi ha dato la possibilita’ di identificarmi con tutti i personaggi”.


LACCI, IL CAST

Nei panni dei protagonisti della pellicola, che si apre negli Anni 80 per concludersi ai nostri giorni, Alba Rohrwacher e Luigi Lo Cascio, da giovani, e Laura Morante e Silvio Orlando 30 anni dopo. Una scelta coraggiosa quella di Luchetti, che ne ha spiegato la motivazione con queste parole: “Non ho scelto gli attori in base alla somiglianza fisica, ho voluto avere fiducia nel pubblico, nella sua capacita’ di immaginazione. Ci si crede perche’ sono i migliori attori possibili per interpretare quella fase della vita dei personaggi”.

LACCI, DAL ROMANZO AL FILM

Nel passaggio dal testo scritto alla pellicola i personaggi hanno trovato una loro caratterizzazione grazie al lavoro fatto dal cast in fase di registrazione, girando piu’ versioni della stessa scena. La scelta definitiva su cosa scartare o meno e’ arrivata al montaggio, ha raccontato il regista. “Aspettare l’imprevisto del personaggio nel momento in cui viene interpretato e’ quello che si aspetta Luchetti sul set. E’ il conflitto che crea la storia”, ha raccontato Lo Cascio in conferenza. Gli ha fatto eco Adriano Giannini, che nella pellicola interpreta uno dei due figli dei protagonisti (nei panni della sorella troviamo Giovanna Mezzogiorno): “Luchetti tende a cambiare ogni volta e rovesciare la scena, questo puo’ creare qualche difficoltà per gli attori- ha dichiarato Giannini-, ma lavorare con lui e’ stato molto stimolante”. Un lavoro sulla parola, sui tanti dialoghi presenti nella pellicola che esprimono la potenza dei sentimenti dei protagonisti, i quali interagiscono per quasi tutto il film in interni, trattati visivamente dal regista come fossero “gli esterni di un western dove si scontrano i personaggi”.

Parole che sono alla base anche della scelta della professione del protagonista, che, a differenza del romanzo, lavora in radio e con la sua voce instaura (o per meglio dire prova ad instaurare) un legame con i figli attraverso questo mezzo di comunicazione. I figli, quei Lacci, che tengono stretti i protagonisti, logorandoli, e che al tempo stesso vengono inglobati in questa complessa ragnatela dalla quale l’unico personaggio che resta fuori alla fine e’ Lidia, l’amante di Aldo interpretata da Linda Caridi. “È una donna risolta, centrata rispetto agli altri personaggi”, ha dichiarato l’attrice in conferenza stampa- Lidia non ha paura della verita’, non accetta i compromessi. Lei e’ legata ad Aldo, ma e’ libera dai lacci nel senso negativo”. 

Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it