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Tg Psicologia, edizione del 2 aprile 2021

Pubblicato:02-04-2021 12:01
Ultimo aggiornamento:02-04-2021 12:01

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– LA STORIA DI UNA MAMMA: L’AUTISMO SI AMA, NON DEVE FAR PAURA

“L’autismo non si cura e non è qualcosa di cui avere paura. L’autismo si ama. Noi mamme di bambini autistici siamo sempre un po’ arrabbiate. È vero, è una situazione difficile, ma se proviamo a far capire agli altri determinate cose, vi assicuro che dopo sarà tutto più semplice. Molto più semplice, si sorride”. A raccontare la sua rivoluzione è Annalisa Giancarlo, mamma di un bambino con disturbi dello spettro autistico e autrice del libro ‘Spettro a(r)tistico’, che presenta in occasione della Giornata mondiale di consapevolezza dell’autismo.

– AUTISMO, IDO: FUNZIONAMENTO ATIPICO NON SIGNIFICA ‘INFERIORE’

“I bambini con disturbi dello spettro autistico presentano un funzionamento atipico, ma atipico non significa necessariamente inferiore. Significa diverso da quel trend evolutivo che noi consideriamo normale”. A dirlo è Magda Di Renzo, responsabile del servizio Terapie dell’IdO, che in occasione della Giornata mondiale della consapevolezza dell’autismo vuole lanciare un messaggio forte, nel rispetto dell’evoluzione di ciascun individuo e in difesa dei diritti dei minori anche nel campo della neurodiversità.

– AUTISMO, CINQUE (LUMSA): NO A CONTRAPPOSIZIONI DIDATTICA-TERAPIA

“Una dirigente scolastica ha parlato della tirannia dell’Aba, la tecnica cognitivo comportamentale che dà qualche risultato ma non è l’unico metodo per il trattamento della sindrome”. Maria Cinque, docente di Didattica speciale della Lumsa, intervenuta al convegno organizzato in Senato lo scorso 29 marzo in occasione del 2 aprile, parte da qui per contrastare la “sovrapposizione tra il lavoro dei clinici e quello dei docenti scolastici sui metodi da utilizzare nell’insegnamento”.


– PSICOLOGO: IN PANDEMIA DANTE INSEGNA A RIORGANIZZARSI LA VITA

“Dante ci insegna a riorganizzarci la vita. È una persona che ci offre sia un insegnamento teorico-simbolico che una testimonianza pratica di come si possa entrare nelle sventure dell’esistenza e fare di queste un momento di profonda trasformazione interiore”. Claudio Widmann, analista junghiano, ricorda il Sommo Poeta a 700 anni dalla sua morte: “Dopo essere stato mandato in esilio, Dante rivoluziona completamente la sua vita, “elaborando in forma simbolica questo evento. E anche noi, ora in pandemia- conclude lo studioso- siamo chiamati a immaginarci un modello di vita e di identità diverso da quello che abbiamo immaginato fino a ieri”.

– A ROMA FOLLIA DIVENTA ARTE CON MUSEO LABORATORIO DELLA MENTE

“Il nostro spazio museale è un servizio del dipartimento di salute mentale della Asl Roma 1. E’ uno spazio in cui la comunità si fa corpo curante”. Pompeo Martelli, direttore del Museo laboratorio della mente, racconta così le caratteristiche della struttura espositiva, aperta nel 2000 e allestita nel VI padiglione dell’ex manicomio di Santa Maria della Pietà.

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