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Cifa Italia: “Preoccupati da rincari energia, ecco le nostre proposte a Draghi”

Il presidente dell'associazione di imprese, Andrea Cafà: "Congelare per 12 mesi i costi di sistema e creare una task force per revisionare e potenziare il Piano della transizione energetica sostenibile delle aree idonee"

Pubblicato:02-03-2022 16:14
Ultimo aggiornamento:02-03-2022 16:15
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bolletta energia
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ROMA – “Sono davvero preoccupato per le grandi difficoltà che imprese e famiglie italiane dovranno affrontare a causa dell’aumento del costo dell’energia“. Lo dichiara Andrea Cafà, presidente dell’associazione di imprese Cifa Italia. “La nostra confederazione – spiega Cafà – propone, per l’immediato, di congelare per 12 mesi i costi di sistema sul gasolio e sul gas per evitare che il caro energia ricada su di esse. Serve, poi, la costituzione di una task force che revisioni e potenzi il Piano della transizione energetica sostenibile delle aree idonee, recentemente approvato dai dicasteri guidati dal ministro Cingolani e dal ministro Giorgetti, e che si occupi anche di una veloce messa a terra semplificando alla massimo la burocrazia”.

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Il presidente di Cifa Italia prosegue: “La recente esperienza della crisi sanitaria e, oggi, la crisi energetica devono spingere i leader dei Paesi dell’Unione europea verso una fase 2 che punti a costruire una ‘Europa politica’ che si occupi dei grandi temi, quali, per esempio, sicurezza, salute, digitale ed energia. Immaginare, in ambito energia, una Ue che attivi un sistema di approvvigionamento unico dell’energia oggi potrebbe apparire un’utopia, ma avrebbe sicuramente un minore impatto su tutti i Paesi. Certo, questa ipotesi non va intesa come punto di partenza, ma l’Italia potrebbe assumere un ruolo fondamentale nell’aggregazione dei Paesi Ue interessati a creare un ‘gruppo di acquisto condiviso dell’energia’”.


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“Ritengo che i tempi siano maturi. Il Governo guidato da Mario Draghi ha senza dubbio il potenziale necessario per garantire coesione ed equilibrio tra gli Stati membri Ue e per essere il propulsore della costruzione di una nuova ‘Europa politica’”, conclude Cafà.

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