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Chukwu (Diaspore africane): “Dal Piano Mattei propaganda e spicci”

Il presidente della Fedai critico verso l'iniziativa del governo Meloni: "Avrebbe avuto senso come parte del progetto Ue "Global Gateway"

Pubblicato:02-02-2024 15:34
Ultimo aggiornamento:02-02-2024 16:30
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ROMA – “Viste le risorse, davvero spicci se pensiamo all’intero continente, avrebbe avuto senso inserire il Piano Mattei all’interno del progetto europeo Global Gateway“. A parlare è Godwin Chukwu, fondatore della Federazione delle diaspore africane in Italia (Fedai).

IL VERTICE ITALIA-AFRICA

Riflessioni, le sue, affidate all’agenzia Dire dopo il Vertice Italia-Africa al Senato. Si parte dagli stanziamenti previsti dal Piano Mattei, iniziativa del governo di Giorgia Meloni menzionata per la prima volta nell’ottobre 2022: come ha annunciato lunedì scorso la presidente del Consiglio, avrà una dotazione iniziale di cinque miliardi e mezzo di euro “tra crediti, operazioni a dono e garanzie“.
Secondo Chukwu, “è possibile che su questa comunicazione si sia tardato nella consapevolezza che i partner africani si aspettassero una somma più importante”. Il presidente continua: “Cinque miliardi sono spicci, anche considerando solo i Paesi rappresentati a Roma ai massimi livelli e non tutti i 54 del continente”.

TUTTI E 54 I PAESI DEL CONTINENTE

La riflessione passa per le scelte dell’Europa, messe nero su bianco al termine di un summit con l’Unione Africana a Bruxelles il 17 e 18 febbraio 2022. “In quell’occasione è stato approvato il Global Gateway, progetto Ue di un valore di 150 miliardi, anche se per la verità di queste risorse finora non s’è visto granché” sottolinea Chukwu. “L’Italia aveva votato a favore e non si capisce la logica per cui non ha poi inserito il Piano Mattei nel contenitore europeo”.


IL “GLOBAL GATEWAY” EUROPEO

Secondo il presidente, “sarebbe stato più serio” immaginare l’impegno di Roma come parte di uno sforzo collettivo da parte non di uno solo ma dei 27 Paesi Ue. L’ipotesi è che a Roma abbiano prevalso considerazioni differenti. “Può aver pesato la voglia di far propaganda verso l’Europa, come per dire ‘noi ci siamo’” sostiene Chukwu. “Allo stesso tempo, l’attenzione di Meloni per la politica estera sembra collegata ad alcune difficoltà sul piano interno, anche sul tema dei migranti, con gli arrivi attraverso il Mediterraneo che non diminuiscono nonostante i proclami di questo o quel partito”.

CRITICHE ALL’EUROPA

Secondo Chukwu, a Roma anche le parole di Moussa Faki Mahamat, presidente della Commissione dell’Unione Africana, vanno interpretate come una critica. “Con il suo discorso al Senato ha dato tre colpi”, la tesi: “Ha denunciato che gli africani non sono stati informati abbastanza e che dunque, al di là degli slogan, non sono stati trattati ‘da pari a pari’; ha detto che le promesse non bastano più e che servono i fatti; ha sottolineato che la prospettive su sicurezza e sviluppo non sono univoche, denunciando ‘barriere securitarie’ e ‘ostilità’ da parte dell’Europa”. E le diaspore, le comunità di origine africana in Italia, come l’hanno presa? “Ho percepito in giro molta rabbia” risponde Chukwu. “Il governo Meloni non ci ha considerato in nulla, non ha fatto neanche un tentativo; anche per questo Fedai invierà alla presidente del Consiglio una lettera, con la richiesta di essere ricevuta e coinvolta in un dialogo”.

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