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FOTO | Eve Arnold, la fotografa che folgorò Marilyn e ‘gabbò’ la Dietrich

Ritrasse Marilyn e la Dietrich, ma anche le contadine cinesi e le donne col velo, a Forlì la mostra sulla prima fotografa che entrò alla Magnum

Pubblicato:01-11-2023 18:03
Ultimo aggiornamento:01-11-2023 18:05
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Mostra Eve Arnold
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FORLÌ- Che fossero stelle del cinema, ‘modelle’ dei sobborghi di Harlem o contadine cinesi, erano sempre le persone a interessare Eve Arnold. E con loro, tutte loro, specie se donne, riusciva a instaurare un rapporto di fiducia, permettendosi di fotografarle anche nelle loro imperfezioni. Come nel caso di Joan Crawford e le sue rughe, Marlene Dietrich e le sue smorfie. O la divina Marilyn Monroe, accaldata e coi capelli spettinati, sul set de ‘Gli spostati’ di John Huston. Proprio con Marilyn, tra l’altro, ebbe un rapporto speciale: “Il legame che ci univa ruotava tutto intorno alla fotografia. Le mie foto le piacevano ed era abbastanza arguta da capire che rappresentavano un modo nuovo di ritrarla”, raccontò infatti la stessa Arnold, autrice anche delle celeberrime foto di Marilyn tra le lenzuola.

Quanto alle immagine della Dietrich, scattate dopo la mezzanotte, perché così aveva consigliato l’astrologo della diva, avrebbero dovuto essere ritoccate. Ma Arnold non lo fece e alla fine persino la Dietrich si arrese, trovandole belle. Ma la fotografa riuscì a ‘conquistare’ personaggi complessi come Malcom X che si lasciò ritrarre più volte, nel corso degli anni, anche durante i dibattiti e le riunioni dei Black Muslims. Poi, a partire dalla metà degli anni Cinquanta, cominciarono gli innumerevoli viaggi in giro per il mondo, durante i quali Arnold produsse reportage che raccontavano le donne col velo in Afghanistan, quelle degli harem a Dubai, quelle a cavallo in Mongolia e persino i ‘blindatissmi’ riti Voodoo a Cuba. Per poi tornare a ritrarre grandi attori sui set o la Regina Elisabetta, destreggiandosi tranquillamente tra chi rappresentava il potere o lo star system e chi, invece, le periferie del mondo.  

LA MOSTRA CON 170 SCATTI AI MUSEI DI SAN DOMENICO A FORLÌ FINO AL 7 GENNAIO 2024


Fino al 7 gennaio 2024, 170 scatti della fotografa sono ai Musei di San Domenico di Forlì per la mostra “Eve Arnold, l’opera 1950-1980”, curata Monica Poggi e realizzata da Camera – Centro Italiano per la Fotografia di Torino, in collaborazione con Magnum Photos. In esposizione una selezione di immagini che delinea la carriera della Arnold, dalle prime prove fino appunto alle foto sui set cinematografici e ai reportage, con nel mezzo le immagini delle sfilate di moda ad Harlem, quelle dei miseri raccoglitori di patate o scatti che fermano il momento subito successivo a un parto: i piedini del neonato o la madre che, con lo sguardo che solo una madre può avere, lo osserva a distanza, ancora stesa a letto.    

NATA POVERA, RITRASSE LE DIVE E GLI ULTIMI CREÒ REPORTAGE VIAGGIANDO IL TUTTO IL MONDO

Ma chi era Eve Arnold? Il suo nome da nubile era Cohen ed era nata a Filadelfia nel 1912 da una famiglia di ebrei russi, tutt’altro che abbienti. Eve, però, studiò e quando a New York iniziò a lavorare in uno stabilimento che sviluppava e stampava i rullini e un fidanzato le regalò la sua prima macchina fotografica, non si fermò più, arrivando ad essere la prima donna a entrare nella prestigiosa Magnum assieme a Inge Morath e schivando costantemente chi la bollava come “donna fotografa”, dato che voleva solo essere una fotografa. Le furono commissionati lavori dalle riviste più famose, viaggiò tantissimo, pubblicò libri, si rese protagonista di diverse mostre. Ma più di tutto raccontò gli altri e se stessa: “Sono stata povera e ho voluto ritrarre la povertà; ho perso un figlio e sono stata ossessionata dalle nascite; mi interessava la politica e ho voluto scoprire come influiva sulle nostre vite; sono una donna e volevo sapere delle altre donne”. Per info: www.mostrefotograficheforli.it 

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