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Covid, Marco ristoratore di Albenga: “600 km in bici per chiedere riaperture”

Marco Secco Sanguineti ha inforcato le due ruote e attraversato lo stivale per recapitare alla Parlamento una missiva di fuoco

Pubblicato:01-04-2021 11:57
Ultimo aggiornamento:01-04-2021 14:41

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ROMA – Più di 600 chilometri in bicicletta, per consegnare una lettera al Parlamento: “Consentire ai ristoratori di ripartire davvero”. Marco Secco Sanguineti, da Albenga, inforca le due ruote e attraversa lo stivale per recapitare alla politica una missiva di fuoco. Partenza lunedì mattina, arrivo nella Capitale ieri sera. Oggi l’incontro con il capogruppo Fdi Francesco Lollobrigida, latore della lettera ai colleghi deputati e al governo.

La firma sulla missiva è di Marco, ma le parole arrivano da tutti gli esercenti, costretti a chiudere o all’asporto. “Chiediamo delle regole che ci consentono davvero di ripartire. L’ultimo decreto non va assolutamente bene. La chiusura alle ore 18 – ad esempio – per noi è abbastanza impensabile. Le nostre attività sono basate soprattutto sulla parte serale”.

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Ma non c’è solo questo. I ristoratori chiedono una collaborazione più funzionale con enti locali e forze di polizia. “Lo sgombero degli assembramenti dovrebbe spettare alle forze dell’ordine e non ai ristoratori. Non possiamo stare a guardare se c’è l’assembramentio, se arriva gente, se la gente si ferma per strada…”, dice Marco. Alla Taberna del Foro, il suo locale, non c’è una specialità particolare. “Il nostro è un locale un po’ pazzo. Principalmente da noi si vengono a bere delle gran birre…”, dice invitando alla visita.

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