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A Cagliari in 3.000 in corteo sotto la pioggia per dire “basta ai giochi di guerra” della Nato

A guidare i manifestanti il comitato Tavola per la pace, ma erano decine le associazioni e comitati scesi in piazza per urlare "basta" ai giochi di guerra in Sardegna

Pubblicato:31-10-2015 14:43
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 20:42

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CAGLIARI – La fitta pioggia che si è abbattuta questa mattina su Cagliari, non ha fermato i circa 3.000 manifestanti che hanno dato vita al corteo contro l’esercitazione militare della Nato Trident Juncture e le servitù militari in Sardegna. Una manifestazione che si è svolta in maniera pacifica e senza alcun incidente, scortata per tutta la durata del corteo da un grande schieramento di Forze dell’ordine in tenuta antisommossa.

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Partito questa mattina alle 10.30 da piazza Garibaldi, il corteo si è fermato in via Roma sotto la sede del Consiglio regionale. A guidare i manifestanti il comitato Tavola per la pace, ma erano decine le associazioni e comitati scesi in piazza per urlare “basta” ai giochi di guerra in Sardegna. Tra i partiti presenti anche rappresentanti di Sel (con il consigliere regionale Francesco Agus) e Irs. In piazza anche l’assessore degli Enti locali Cristiano Erriu, unico rappresentante dell’esecutivo Pigliaru. “Solo 15 giorni fa sembrava impossibile organizzare una grande manifestazione popolare per contrapporsi alla piu grande esercitazione nel Mediterraneo dai tempi della Guerra fredda, eppure ci siamo riusciti- spiega Franco Uda, portavoce della Tavola di pace- oggi siamo in tanti, ma siamo solo una piccola parte di tutti quei sardi che non vogliono la presenza militare sulla notra Terra. Ci vorrebbe piuttosto un’esercitazione umanitaria nel Mediterraneo, non militare, per fare in modo che la gente non muoia più nel Mare che è stato per tanto tempo luogo di scambio tra culture diverse”.


La manifestazione di oggi e “la  presenza sotto il Consiglio regionale, servono per invitare le Istituzioni a venire fuori dalle loro stanze e dalle loro indifferenze, per unirsi a noi e dire no ad ogni azione che prepari morte per altri popoli e indirettamente per noi sardi- chiarisce don Ettore Cannavera, fondatore dela Comunita La Collina di Serdiana- il nostro conterraneo Antonio Gramsci in una sua lettera dal carcere molto forte disse: ‘Odio gli indifferenti’. Bene, questo deve essere il messaggio per tutti noi e soprattutto per i nostri politici. Noi non possiamo più  essere complici silenziosi della morte che si sta progettando sulla nostra Terra, e oggi ai  politici chiediamo di schierarsi apertamente e  dire no alla guerra”.

La dimostrazione di oggi avrà la sua ideale continuazione il prossimo 3 novembre, con la manifestazione già annunciata al Poligono di Teulada.

di Andrea Piana – giornalista

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