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Pa. Stabilizzazioni, Psd: “Giunti al punto zero su precarietà”

SAN MARINO -  Dopo tra anni di lavoro, si è resettata la precarietà nel settore pubblico allargato. Il

Pubblicato:27-05-2016 11:05
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 22:47

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SAN MARINO –  Dopo tra anni di lavoro, si è resettata la precarietà nel settore pubblico allargato. Il Psd benedice l’accoglimento da parte del Consiglio grande e generale dei decreti attuativi dell’accordo governo – sindacati per il superamento del precariato nella Pa. “Un provvedimento che- sottolinea una nota di via Rovellino- da oltre un ventennio non veniva affrontato in maniera approfondita e complessiva”. Ora, prosegue il Psd, con un accordo condiviso sul tavolo “si potrà procedere a quella razionalizzazione che da tempo si chiede all’interno della stessa Pubblica amministrazione, prevista dalla riforma del 2011 e dai documenti elaborati dal gruppo preposto per la spending review”. Per il partito di Marina Lazzarini si è raggiunto il punto “zero” che occorre per avere un settore strategico del Paese “sempre più e meglio al servizio del cittadino”. Inoltre, con la definizione del Fabbisogno, “si è definito dove la struttura della PA è in sovrannumero e dove invece è in carenza di personale”, chiosa la nota del Psd.

Oltre ad indicare il punto “zero” sul tema del precariato nel settore pubblico, “si intende far partire la stagione delle assunzioni mediante concorsi pubblici”. Infatti, ora “sarà necessario attivare nuovi reclutamenti di giovani sui posti vacanti- prosegue il testo- tramite concorsi pubblici e percorsi di aggiornamento/formazione per chi ha più esperienza”. E ancora: “Bisognerà anche mettere mano alla revisione degli orari di apertura al pubblico dei servizi- sollecita il Psd- perché rispondano sempre meglio alle richieste e ai bisogni degli utenti”. Alle accuse di clientelismo lanciate alla maggioranza dall’opposizione, il Psd ribatte sottolineano la gravità del problema del precariato nella Pa: “Era già da troppo tempo che languiva- motiva il partito di maggioranza- creando discriminazioni e incertezze sul futuro delle giovani generazioni” . Inoltre, “è stato fatto un lavoro enorme, condiviso con le forze politiche e sociali- conclude la nota- ora ritardare ancora per discutibili questioni di opportunità sarebbe pesante da raccontare a chi si trova in quella situazione, quindi prima si risolve e meglio è”.


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