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Trenitalia non dà il mezzo, gli studenti ad Auschwitz andranno in pullman

Fino all'anno scorso, Trenitalia dava in affitto un treno agli studenti di Modena che poi, arrivati al confine, proseguivano su un treno tedesco. Quest'anno però non ha dato disponibilità

Pubblicato:24-10-2016 12:15
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 09:12

Auschwitz_treno
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auschwitzBOLOGNA – Ogni anno circa 600 studenti delle scuole superiori di Modena e provincia partono in treno da Carpi, direzione Auschwitz, per toccare con mano l’esperienza del viaggio dei deportati che venivano spediti dal campo di Fossoli fino in Polonia. Questo fino a quest’anno, perchè dalla prossima primavera il viaggio si farà in pullman. Trenitalia, infatti, per il 2017 non ha rinnovato la disponibilità a fornire il mezzo, affittato per questi viaggi grazie al contributo delle Fondazioni bancarie e della Regione, che investe in totale 150.000 euro per i viaggi della memoria degli studenti di tutta l’Emilia-Romagna. A rendere noto il problema è Enrico Campedelli, ex sindaco di Carpi e oggi consigliere regionale del Pd, che questa mattina ha accolto in Assemblea legislativa gli studenti che nel marzo scorso hanno fatto l’esperienza del viaggio ad Auschwitz. Dal 2005, quando il progetto con le scuole è iniziato, c’è solo un precedente del genere.

auschwitz2“Ero ancora sindaco- racconta lo stesso Campedelli- e c’era il Governo Berlusconi. Trenitalia non ci diede il treno e dovemmo noleggiarne uno austriaco“. In sostanza, spiega l’ex sindaco, si tratta di un “problema di concessioni” oltre confine. “Per l’alta velocità non ci sono problemi”, sottolinea il consigliere regionale dem. Il convoglio che Trenitalia mette a disposizione per Auschwitz, invece, non può viaggiare sulla rete tedesca. “Negli anni scorsi- sottolinea Campedelli- andavamo in treno fino al Brennero, per poi cambiare e salire su un treno tedesco”. Oltre che scomoda, questa soluzione è anche costosa e così, visto che per il 2017 “Trenitalia non ci dà più la disponibilità del mezzo”, si è deciso di abbandonare il treno e noleggiare dei pullman (ne serviranno almeno 10 se il numero di studenti viene confermato).

“Siamo arrivati a questa fase- conferma Maria Cleofe Filippi, del cda della Fondazione Fossoli- perchè Trenitalia, che inizialmente ci dava in affitto il treno che da Carpi ci portava fino ad Auschwitz, a un certo punto ha smesso di darci il mezzo e quindi ricorrevamo alle ferrovie tedesche, che ci prendevano al confine e ci portavano” fino al campo polacco. Questo, “oltre a essere logisticamente una cosa diversa, che perde di significato perchè non fai più la tratta completa che facevano i deportati– spiega Filippi- è anche molto oneroso dal punto di vista economico”. Quindi si è cercato di ovviare al problema “cercando però soluzioni logistiche più utili alla didattica”.


studenti_autobus_gita_pullmanIl viaggio in pullman, infatti, permette di “ricreare all’interno dell’autobus un’aula didattica– spiega ancora Filippi- per cui su ogni pullman si faranno i laboratori con gli operatori e così i ragazzi potranno lavorare durante il viaggio”. Si tratta di laboratori di fotografia e scrittura, che in treno impegnavano i ragazzi a rotazione, avendo a disposizione solo la carrozza ristorante. Inoltre, usando il pullman sarà possibile anche “modificare il percorso introducendo altre mete“. Ogni anno, infatti, il viaggio ad Auschwitz “viene caratterizzato con un tema- spiega Filippi- un anno abbiamo studiato la deportazione dei sinti, un altro quella degli ebrei, quest’anno ci occuperemo dell’aspetto dei deportati politici. E quindi potremo andare a Dachau, che è stato il primo campo, per finire a Mauthausen”, che nel 2017 celebra la liberazione del campo a maggio, dove “avremo l’opportunità di accompagnare una delegazione in rappresentanza degli studenti”.

di Andrea Sangermano, giornalista professionista

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