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Chiuso il Cara di Castelnuovo di Porto, scoppia caso: “Indegna deportazione”. Ma Salvini: “Andranno in altre bellissime strutture”

ROMA - "Quello che sta avvenendo nel Cara di Castelnuovo di Porto, dove c'è il secondo centro rifugiati più grande

Pubblicato:22-01-2019 14:47
Ultimo aggiornamento:22-01-2019 14:47
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ROMA – “Quello che sta avvenendo nel Cara di Castelnuovo di Porto, dove c’è il secondo centro rifugiati più grande d’Italia, è qualcosa di indegno, che offende la nostra storia e i principi sanciti nella Costituzione italiana”. A sostenerlo è Alessio Pascucci, coordinatore nazionale di Italia in Comune e sindaco di Cerveteri.

Il ministro dell’interno ha mandato l’esercito per sgomberare il centro rifugiati. Parliamo di una struttura che accoglie 320 persone che l’esercito, a quanto raccontano fonti locali, sta inspiegabilmente dividendo per uomini, donne e bambini”, attacca Pascucci.

“Un metodo vergognoso sul quale chiediamo subito chiarezza al governo nazionale. Trovo gravissimo che il sindaco della città, Riccardo Travaglini, al quale va tutta la nostra solidarietà, non sia stato avvisato e non abbia neppure diritto di conoscere che fine faranno queste persone. I migranti, avvisati solo poche ore fa, sono stati costretti ad abbandonare i propri alloggi dopo anni di integrazione. A Castelnuovo di Porto erano stati avviati progetti di integrazione e ora i bambini dovranno interrompere gli studi, così come chi aveva trovato un’occupazione dovrà lasciarla senza sapere quale sarà il suo futuro”, osserva il coordinatore di Italia in Comune.


“Tutto questo è il risultato di un decreto sicurezza che renderà le nostre città più insicure, creando nuovi irregolari e mandando a monte modelli di integrazione come quello alle porte di Roma. Tutto per l’ennesimo selfie trionfante di un Ministro che usa l’arma degli sgomberi solo con i più deboli, mentre quando si tratta di cacciare i suoi amici fascisti di Casapound che occupano sedi pubbliche con il partito, finge di non sapere”, conclude Pascucci.

SALVINI: “TRASFERITI IN ALTRE BELLISSIME STRUTTURE”

“Chiudiamo una struttura ormai sovradimensionata, risparmiamo i soldi dell’affitto, risparmiamo i 5 milioni di euro della gestione annua e andiamo a coprire spazi che si sono liberati in altre strutture e liberiamo quell’enorme struttura che qualche problema aveva creato”. Così il ministro dell’Interno Matteo Salvini, in diretta Facebook, spiega la chiusura del Cara di Castelnuovo di Porto. 

Il vicepremier respinge le critiche: “Deportazioni? Sono balle spaziali, tutti gli ospiti che erano dentro con diritto saranno trasferiti in altre strutture. Non puoi pretendere di andare a Cortina, di andare qui o lì, ti garantiamo l’esame della tua pratica e se scappi dalla guerra ti accogliamo, altrimenti torni da dove vieni”.

Per Salvini “chi ha diritto non perderà nulla, semplicemente verrà trasferito in altre bellissime e accoglienti strutture. Non mettiamo in strada nessuno, si tratta di rispettare le regole. Capisco che c’è chi si innervosisce perché sta perdendo dei soldi, ma è finita la pacchia, in Italia si arriva chiedendo per favore, dicendo grazie”.

CARA CASTELNUOVO, MATTIA: 300 STRANIERI INTEGRATI MESSI IN STRADA

“Non possiamo restare sordi e immobili dinanzi a quanto sta accadendo in queste ore al Centro di accoglienza per richiedenti asilo (Cara) di Castelnuovo di Porto dove, in applicazione del decreto sicurezza del Ministro Salvini, è stato avviato lo sgombero di centinaia di uomini, donne e bambini. Stiamo parlando del secondo centro per rifugiati più grande d’Italia, una struttura più volte premiata per la qualità dell’accoglienza basata su progetti educativi, d’intesa con la Prefettura, con inserimento scolastico e lavorativo, collaborazioni volontarie e lavori di pubblica utilità e con i ragazzi che giocano nella squadra di calcio locale. Ho i brividi se penso che, nella giornata di oggi, nel cuore dell’Europa pensata da Altiero Spinelli e a cinque giorni dalla Giornata delle Memoria si ripetano scene che pensavamo di non vedere mai più: uomini, donne e bambini costretti a lasciare la scuola e il lavoro per essere caricati su mezzi di trasporto senza che nessuno conosca destinazione e destino. E’ inaccettabile!”. Lo dichiara Eleonora Mattia del Pd, presidente della IX commissione consiliare pari opportunità e lavoro, a commento di quanto sta accadendo al Cara di Castelnuovo di Porto dove, come conseguenza del Decreto sicurezza, oltre la metà dei richiedenti asilo, circa 320 persone, entro sabato verranno trasferiti in altre regioni.

“Tutti coloro che hanno permessi di protezione umanitaria ma si vedono negato il diritto all’accoglienza finiscono direttamente per strada, senza alcuna assistenza. Una vicenda che ha dell’incredibile, gestita senza alcun preavviso e condivisione con il sindaco Riccardo Travaglini e con l’amministrazione locale che mette a rischio anche l’occupazione dei 120 operatori, a tempo indeterminato, che lavorano nel Cara. Non possiamo restare fermi di fronte a questa scelleratezza”.

PD CAMPIDOGLIO: È DEPORTAZIONE VERGOGNOSA

“Quello che sta accadendo al centro per gli immigrati di Castelnuovo di Porto (Cara) è vergognoso. Sull’Italia e su Roma cala l’ombra sinistra delle deportazioni con tanto di separazione di uomini donne e bambini. Lo sgombero disumano del centro di accoglienza contravviene all’elementare rispetto della dignità umana. Un blitz ad effetto, ad uso e consumo della propaganda di Salvini con la complicità del M5S. È l’esito nefasto del decreto Salvini sulla sicurezza. Dove verranno portate le 320 persone sgomberate non è dato sapere. La norma del capo leghista mette a rischio la sicurezza dei cittadini e quella dei migranti e mina il processo d’integrazione e convivenza civile. L’Italia cristiana e la sua Capitale, per secoli città aperta e cosmopolita, nonché centro mondiale del cattolicesimo mondiale, subiscono un’onta degna dei tempi più bui della nostra Nazione”. Così in un comunicato il gruppo del Partito Democratico capitolino.

LEGA: SALVINI MINISTRO DEI FATTI E NON DELLE CHIACCHIERE

“Rivolgiamo un particolare ringraziamento al Viminale per l’imminente annunciata chiusura del C.A.R.A. di Castelnuovo di Porto. Il centro d’accoglienza, il secondo più grande d’Italia, rappresentava infatti ormai da tempo una vera e propria ‘base operativa’ da cui diversi richiedenti asilo partivano per vendere stupefacenti nelle zone limitrofe, tra cui la zona nord e il vicinissimo XV Municipio. Con questo provvedimento termineranno così gli episodi di spaccio e di prostituzione riscontrati nelle immediate vicinanze della struttura. Ieri, per esempio, è stato effettuato l’ennesimo arresto da parte dei carabinieri di un pusher di eroina di origini gambiane. La nostra città, grazie alla Lega e a Matteo Salvini, sempre di più ministro dei fatti e non delle chiacchiere, sta recuperando giorno dopo giorno quell’ordine e quel senso di sicurezza che la sinistra non era stata in grado di garantire”. Così in un comunicato Daniele Giannini, consigliere regionale della Lega, Marco Riezzo e Vittoria Buccarini, coordinatori leghisti dell’area nord della Capitale.

Soddisfazione è stata espressa anche da Andrea Nardini e Francesco Palma, rispettivamente Coordinatore e delegato alla legalità della Lega Salvini Premier in Municipio Roma XV.  Entrambi già intervenuti sulla vicenda per aver chiesto più volte l’interessamento di Forze dell’ordine e istituzioni, hanno poi rivolto “un sentito ringraziamento al ministero dell’Interno per aver posto le basi per mettere la parola fine ad una situazione da troppo tempo insostenibile per i cittadini. Sono serviti solo pochi mesi di ‘Buon Senso’ al governo per arrivare vicini al sicuro smantellamento del secondo centro di accoglienza più grande d’Italia, base di partenza per numerosi ‘venditori di morte’, come le cronache attestano, il cui costo per la comunità ammontava a 12 milioni di euro l’anno. Da oggi- hanno concluso- Castelnuovo e tutte le zone limitrofe della provincia a nord di Roma, compreso il XV Municipio, saranno più sicure e meno degradate”.

DI BIASE: SI SMANTELLA MODELLO INTEGRAZIONE

“Lo sgombero forzato e la successiva chiusura del Cara di Castelnuovo di Porto in attuazione del decreto sicurezza smantella un modello d’integrazione attivo da oltre dieci anni nella cittadina alle porte di Roma. Più di trecento persone, tra cui bambini, saranno portati via e trasferiti in Centri di Accoglienza Straordinaria. Si spezzeranno vite faticosamente ricucite in un tessuto cittadino che li aveva pienamente accolti e integrati: molti di loro, infatti, avevano persino trovato lavoro a tempo indeterminato. Il governo ‘gialloverde’ butta al vento anni di impegno e accoglienza, di progetti educativi e lavori socialmente utili e ci depaupera di modelli a cui guardare e ispirarsi. In nome di una propaganda anti migratoria e xenofoba, Lega e Cinque Stelle minano le basi di un Paese libero e democratico come il nostro che rischia di non riconoscere più l’accoglienza, l’integrazione e solidarietà tra i suoi principi fondanti”. Così in un comunicato la consigliera regionale del Pd, Michela Di Biase.

ASTORRE: CON CHIUSURA CARA CASTELNUOVO VITTORIA STATO-FASCISTA

“Solo 2 anni fa papa Francesco entrando al Cara di Castelnuovo di Porto diede a tutti noi, che innanzitutto siamo persone, esseri umani, un semplice quanto straordinario e fortissimo messaggio. Oggi, con la cultura del più forte sul più debole, non solo si sta calpestando quel messaggio, ma si supera il limite dell’umana dignità. Il decreto del governo produce questo: mette per strada i lavoratori e ci diranno che siamo amici degli amici di coop rosse bianche o celesti. Mette per strada la dignità e i diritti di decine, centinaia di donne uomini e bambini, cioè di persone che in pochi secondi vengono improvvisamente separate, violentate nel loro cammino di integrazione e comprensione di nuove culture, senza conoscere nulla del proprio futuro. Siamo con i cittadini di Castelnuovo e saremo sempre per i diritti di lavoratori che sono costretti ad assistere e a vivere sulla propria pelle la vittoria dello Stato fascista sui più deboli”. Così in un comunicato il segretario del Pd Lazio, senatore Bruno Astorre in merito alle operazioni di chiusura del Cara di Castelnuovo di Porto in corso in queste ore.

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