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FOTO | Cento ritratti di orgasmi, l’idea del fotografo con la vibro-telecamera

Condividi su facebook Condividi su twitter Condividi su whatsapp Condividi su email Condividi su print BOLOGNA - Fotografare l'anatomia di un orgasmo per ritrarre l'anima

Pubblicato:18-02-2019 12:52
Ultimo aggiornamento:18-02-2019 12:52
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BOLOGNA – Fotografare l’anatomia di un orgasmo per ritrarre l’anima più profonda di una donna. È l’idea che ha mosso ‘Deep soul portrait’, il progetto fotografico di Anthony De Luca, artista di Bologna, già conosciuto per una serie di lavori provocatori. Tutto ruota attorno a un particolare vibratore, cioè dotato di una telecamera che permette di vedere cosa succede all’interno della vagina sullo schermo dello smartphone o del tablet. Ma è stata la possibilità di acquisire dei fermo immagine che ha incuriosito De Luca così tanto da decidere di realizzare “una collezione di 100 ritratti dell’anima di una donna“.

All’inizio era un annuncio: “Si eseguono ritratti di orgasmi”

Tutto è iniziato con un annuncio molto vago, anche appeso per le strade di Bologna, dove il testo rimandava alla pagina Instagram del progetto e alla curiosità della ragazza. “Una volta spiegate le mie intenzioni, sempre a grandi linee, alcune erano molto interessate, altre invece si sono tirate indietro, per timidezza o timore per il partner”. Infatti, deve essere lo stesso De Luca a scattare la fotografia, perché questa “rappresenta la mia arte, devo essere io a scegliere il fotogramma giusto, altrimenti tutto perderebbe di significato”. In ogni caso, in 100 si sono fatte avanti da ogni parte d’Italia e se molte di loro fanno le modelle (questo perché De Luca fa il fotografo di professione, ndr) tra loro ci sono anche donne di 40 anni o “ragazze normalissime semplicemente curiose”.




Ora lo scatto costa 450 euro

Tutte le donne coinvolte nel progetto fotografico sono rimaste in silenzio per un anno, perché la cosa fondamentale era la serialità e la programmazione, e quindi raggiungere l’obiettivo senza che altri artisti ne venissero a conoscenza. “Avrei potuto scattarne solo una, invece ho voluto raggiungere la quota che mi ero dato prima di creare la pagina Instagram con cui farmi conoscere”, dice De Luca, spiegando che solo da poco tempo ‘Deep soul portrait’ è entrato nella fase successiva, cioè quella del ‘guadagno’. Superato lo step delle prime 100 fotografie, realizzate senza che né le ragazze né l’artista ricevessero compenso, adesso si possono chiedere due tipi di commissioni: si può comprare una delle foto già scattata oppure, con circa 450 euro, si può chiedere di realizzare il proprio ‘ritratto d’autore’ personale.

“Alcuni mariti hanno il quadro in ufficio”

È “un mondo che ha a che fare con persone con una mentalità più aperta sicuramente, ma non si può nemmeno immaginare quanto sia forte e potente per una donna vedere impresso l’esatto momento in cui scoppia la propria anima”, continua De Luca. E gli uomini? Mentre alcuni si complimentano per la quantità di donne con cui ha a che fare “con la scusa del progetto” e altri si indignano accusando l’artista di voler approfittare del corpo femminile; ci sono anche mariti o fidanzati, che hanno chiesto alla propria ragazza di scattarsi l’orgasmo-selfie. Infatti, “è successo anche che un marito mi abbia commissionato un lavoro per poi appendere il quadro nel proprio ufficio dove tutti i giorni riceve imprenditori e dirigenti. Fa sorridere che tutti guardano incuriositi quella foto, ma nessuno sa che è la parte più intima di sua moglie”.

 



“100 foto di vagine su Instagram e nessuno le ha censurate”

Ma ‘Deep soul portrait’ vuole provocare anche a livello mediatico, perché “ci sono 100 foto di vagine su un social network e nessuno le ha censurate, anche questo è un traguardo”, commenta ironicamente il fotografo. In ogni caso, “il messaggio di questo progetto è aperto, c’è sempre questa ossessione di dover dare una spiegazione all’arte, ma in realtà credo che sia ognuno di noi a dare la propria interpretazione a seconda della propria ideologia, del ‘sapore’ che sente verso la situazione”. 

di Sara Forni

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