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Il Consiglio annulla l’art. 48 sull’indennità di malattia, attacchi al segretario Mussoni

SAN MARINO - Il dietrofront ora è ufficiale. I tagli alle indennità di malattia varati un anno fa

Pubblicato:17-12-2015 16:34
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 21:43

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SAN MARINO – Il dietrofront ora è ufficiale. I tagli alle indennità di malattia varati un anno fa in Finanziaria verranno meno grazie a un emendamento aggiuntivo, approvato nella tarda serata di ieri in Consiglio grande e generale, che va a cancellare la misura. La scelta, che va a incidere su quello viene indicato come “l’articolo 48”, non rappresenta però un passaggio facile per il parlamento del Titano, nonostante il testo dell’emendamento sia stato sottoscritto da tutte le sigle politiche che siedono in Aula. Il dibattito che precede il voto si trasforma infatti, per quello che riguarda l’opposizione, in un processo al segretario di Stato alla Sanità, Francesco Mussoni, che proprio nei giorni scorsi aveva promosso il ‘ritorno al passato’. Mentre nella maggioranza c’è chi continua a difendere i tagli.

sds mussoni-sanita

Francesco Mussoni

Ad aprire le danze è Franco Santi, che dalla trincea di Civico 10 ricorda quanto la misura abbia “dimostrato nella sua applicazione pratica grandi limiti”. La sua abrogazione, comunque, “non risolve i problemi” a causa di una serie di distorsioni descritte da William Giardi del Pdcs: “Si sono ridotti i periodi di 2 o 3 giorni di malattia“, cioè quelli colpiti dall’articolo 48, ma “sono aumentati a dismisura quelli superiori ai 6 giorni“. I ‘furbetti’, insomma, hanno reagito e hanno colpito. Con una responsabilità che, secondo il democristiano, non può ricadere sui camici bianchi: “Chiedo a chi sostiene questa tesi di fornire strumenti ai medici per dire a una persona che non ha il mal di testa”.

A mettere in dubbio le sue dichiarazioni c’è l’alleato di maggioranza Guerrino Zanotti: “Con i dati a disposizione sappiamo che le malattie brevi sono diminuite e sono aumentate quelle sopra i 5 giorni- afferma durante il confronto- i medici devono sedersi al tavolo e valutare quei dati, è il medico che riconosce l’indennità di malattia”.
Dalla maggioranza le critiche si estendono poi all’Iss, dal quale i ‘tecnici’ avrebbero distorto le intenzioni della misura approvata in parlamento 12 mesi fa: “Per una delibera del Comitato Esecutivo- spiega Maria Luisa Berti di Noi sammarinesi- c’è stato uno stravolgimento della ratio del disposto normativo”. Perché nei confronti di alcuni malati oncologici, che avrebbero dovuto vedersi alzata la percentuale di indennità erogata, c’è stata confusione: “Bisogna evitare che in futuro alcune malattie non vengano riconosciute- afferma a proposito Federico Pedini Amati, indipendente di opposizione- chiedo i dati su questo ambito al segretario di Stato e propongo di mantenere il 100% per alcune malattie”. Su questo ambito è Matteo Fiorini di Alleanza popolare a dare un ulteriore contributo: “La norma avrà causato casi ingiusti- dice- ma anche di maggior favore”.


Il microfono passa poi ad Andrea Zafferani del movimento Civico 10, che non fa sconti e attacca la maggioranza parlando di “dilettantismo” e “irresponsabilità”. Un commento che accende le ire di Gian Nicola Berti, pronto a rispondere all’esponente di opposizione: “Voterò contro l’abrogazione della norma perché la ritengo corretta”, sbotta in Aula. Secondo il consigliere di Noi sammarinesi, numeri alla mano, “alcune categorie economiche, che non godono del privilegio della malattia nel primo giorno, hanno un’incidenza molto inferiore rispetto a un’altra categoria”. E capire chi fa il furbo, quindi, sarebbe possibile. Tanto che la richiesta in odore di polemica non tarda ad arrivare: “Vorrei che tutti quelli che usufruiscono dell’indennità dal primo giorno lo dicano e si astengano dalla votazione, per conflitto di interesse”.

Sull’identità di chi sgarra, successivamente, interviene anche Rossano Fabbri del Partito socialista: “Può bastare spingere un pulsante per vedere chi sta male sempre il lunedì o quando ci sono i ponti di festa”. Arrivano poi le bordate contro Mussoni. Da Sinistra unita Francesca Michelotti parla di un segretario di Stato che “ha confermato senza vergogna i turbamenti segreti della sua maggioranza”, mentre Matteo Zeppa del movimento Rete lo accusa di “fare l’equilibrista ed essere molto bravo politicamente, ma non eticamente”. Guarda invece al futuro il democristiano Luigi Mazza, che pensa alle mosse del 2016: “Si è eliminato un provvedimento ma il problema rimane, i dati segnalano anomalie, chiedo al governo di iniziare di nuovo il confronto con il sindacato”. Quindi la chiosa affidata a Mussoni, che attacca uno degli esponenti di maggioranza: “Zanotti con eleganza mi ha dato dell’irresponsabile, ma io per otto mesi ho fatto incontri con il sindacato in cui c’era anche lui”. Di recente, prosegue, “nei vertici di maggioranza il suo partito ha garantito di portare avanti la ratifica del protocollo d’intesa, ma lui assieme ad altri ha fatto saltare quell’accordo”. Di qui il commento: “Anche questa è mancanza di responsabilità”. L’emendamento è stato approvato con 42 voti a favore, 10 contrari e due astenuti.

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