FIRENZE – Sono duemila gli insegnanti che hanno risposto all’appello di Cgil-Cisl-Uitl-Snals e Gilda a partecipare all’assemblea sindacale, in concomitanza col primo giorno di scuola all’Obihall di Firenze. E subito, in apertura dell’incontro, si e’ registrato un durissimo affondo contro il sindaco di Firenze, Dario Nardella da parte della segretaria di Flc Cgil-Firenze, Paola Pisano: “Abbiamo subito un attacco vergognoso. Nardella è sceso su un terreno che non è il suo, come rappresentante dello Stato ha esagerato perdendo il senso di terzietà che le Istituzioni devono avere di fronte ai rapporti di lavoro- dice fra applausi scroscianti- non esiste che un’Istituzione si possa sovrapporre fra i datori di lavoro ed i lavoratori, negando i diritti che sono previsti dalla Costituzione che sono quelli di assemblea“.
E alle critiche piovute da quelle famiglie che hanno letto la scelta dei docenti di riunirsi in assemblea proprio contestualmente al suono della prima campanella come un danno per loro e per i figli, il sindacato risponde così: “E’ un difetto nostro, che non ci siamo fatti capire- ammette Pisano- ma vorrei dir loro che la scuola non è un parcheggio dove si lasciano i ragazzi dalla mattina alla sera, senza pensare a cosa ci sta nel mezzo. Vorrei dire a queste famiglie, il motivo per il quale siamo qui stamane e’ perche’ ci sta a cuore il futuro della scuola e del sistema di istruzione“.
Assente all’assemblea indetta dai sindacati all’Obihall di Firenze contro la Buona scuola’ Agnese Landini, moglie del premier Matteo Renzi, insegnante di lettere e latino all’istituto statale superiore Ernesto Balducci di Pontassieve (Firenze), suo Comune di residenza. “Sono contenta di andare a scuola“, ha detto la first lady poco prima di entrare in classe per la prima ora del nuovo anno scolastico. Seduta dietro la cattedra e non, come diversi suoi colleghi, all’assemblea provinciale : “Ognuno fa le proprie scelte“, ha commentato prima di congedarsi dai giornalisti. La moglie del presidente del Consiglio è un insegnante precaria: fuori dalla fase B della riforma, la cattedra le è stata assegnata la scorsa settimana. Si tratta di un part-time nello stesso istituto dove ha insegnato lo scorso anno.
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