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Aquarius, in tutta Italia in piazza per dire ‘no’ al razzismo di Stato

Insulti al governo gialloverde ("fascista"), ma anche per l'ex ministro Minniti

Pubblicato:11-06-2018 19:41
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 13:14
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ROMA – All’indomani della decisione del neoministro dell’Interno Matteo Salvini di chiudere i porti e dire ‘no’ all’attracco della nave Aquarius della ong Sos Mediteranee  che ha soccorso 629 migranti (tra cui molti minori non accompagnati, bambini e donne, anche incinte), le persone si sono riversati nelle strade per protestare contro la scelta ‘disumana’ di Salvini e testimoniare la loro distanza dalla mossa del nuovo Governo M5s-Lega. Ma frecciate non mancano all’indirizzo del precedente ministro dell’Interno, Marco Minniti, accusato di mandare i migranti nei lager della Libia. Anzi, a Bologna addirittura dai manifestanti parte un attacco a Francesca Puglisi (Pd), che era in piazza a manifestare ma è stata accusata di stare “con Minniti” e invitata a “vergognarsi”. (GUARDA IL VIDEO SOTTO)

Di manifestazioni contro la chiusura dei porti, questo pomeriggio, ce ne sono state in tante città d’Italia. Ne abbiamo seguite due, a Roma e a Bologna.

 A ROMA CIRCA UN MIGLIAIO CONTRO CHIUSURA PORTI

Sono circa un migliaio secondo gli organizzatori, “almeno 700” secondo le forze dell’ordine, le persone scese in strada a Roma per manifestare contro la decisione di Salvini di chiudere i porti italiani alla nave Aquarius.


“No border, no nation, stop deportation” e “Odio la Lega” sono i cori che accompagnano il corteo dalla fermata di Castro Pretorio fino al ministero delle Infrastutture e dei trasporti, a Porta Pia.

“Questo corteo- dicono i manifestanti al megafono- non è solo contro il governo gialloverde, un governo chiaramente fascista e omofobo. Ma è contro tutte quelle forze politiche che in questi anni non sono state da meno. Se oggi abbiamo Salvini non scordiamoci che ieri avevamo Minniti, che realizzava le stesse politiche di detenzione, solo che le chiamava accoglienza”.

“Siamo sotto al ministero- dicono raggiunto il MIT- perché vogliamo che tutte e tutti abbiano il diritto di spostarsi, di mettersi in salvo e di cercare una vita migliore. Il Movimento 5 Stelle è collaborazionista, ci fate schifo“.


A BOLOGNA IN 300 PIAZZA: NO AL RAZZISMO DI STATO

“Apriamo i porti” per “non dover più morire nel Mediterraneo“. In oltre 300 si sono trovati alle 18 in piazza Roosevelt, a Bologna, davanti alla sede della Prefettura, contro l’annuncio del neoministro Salvini di chiudere i porti a fronte della richiesta di aiuto lanciata dalla nave Aquarius, ancora in mare con oltre 600 persone a bordo. Una decisione bollata come “razzismo istituzionale” dai manifestanti, che hanno contestato il Governo Salvini-Di Maio.

La protesta, organizzata dal mondo dell’associazionismo e del volontariato bolognese, tra cui Arci, Anpi, Cassero, Libera, Cantieri meticci e associazioni studentesche, si è estesa anche al neoministro della Famiglia Fontana, a causa delle recenti dichiarazioni sulle famiglie arcobaleno. Presenti al presidio anche alcuni esponenti Pd come Sergio Lo Giudice e Francesca Puglisi (criticata da qualche manifestante per la Buona scuola e accusata di fare la “passerella”), Luca Rizzo Nervo e Antonio Mumolo e le consigliere comunali Francesca Mazzoni ed Emily Clancy.

E UN MANIFESTANTE SE LA PRENDE CON PUGLISI: NON STAVI CON MINNITI?

“Puglisi… Ma tu non stavi con Minniti?“. E’ la domanda rivolta all’ex senatrice Francesca Puglisi durante il presidio organizzato oggi pomeriggio a Bologna davanti alla prefettura contro la chiusura dei porti. Un manifestante ha ‘chiamato’ l’esponente Pd contestandone la presenza (“Vergognati“) alla manifestazione, ricordando l’appoggio all’ex ministro dell’Interno, Marco Minniti. “Io sto con le persone- risponde tranquilla Puglisi- Minniti non lasciava le persone in mezzo al mare”. A difenderla un altro ex senatore Pd, Sergio Lo Giudice: “Piantala- dice rivolgendosi al manifestante- vergognati tu, stai rovinando l’unità di questa piazza“.

 

 

 

 

 

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