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Venezia, il porto si apre agli studenti e alla città

VENEZIA - "Porto aperto", edizione numero 17, quest'anno

Pubblicato:08-04-2016 16:40
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 22:32

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VENEZIA – “Porto aperto, edizione numero 17, quest’anno punta in alto: vuol coinvolgere 13.000 persone, con eventi, visite guidate ed itinerari educativi aperti ad adulti e studenti. Nello specifico saranno oltre 530 gli alunni delle scuole elementari, medie e superiori che visiteranno l’area portuale, e circa 12.000 gli sportivi che attraverseranno l’area nelle varie manifestazioni previste, ‘Su e Zo per i ponti’ su tutte. “La novità è che quest’anno il territorio entrerà a contatto con le attività che si fanno nel porto“, spiega Federica Borello, responsabile della promozione dell’attività portuale. “Degli studi hanno dimostrato che i porti di tutto il mondo hanno un rapporto critico con gli abitanti delle città portuali- continua Borello- con queste iniziative puntiamo all’integrazione e a far conoscere il porto ai cittadini”. Per farlo, l’Autorità portuale ha creato una partnership con la Fondazione Pellicani, che negli ultimi tre anni ha collaborato alla creazione dell’offerta culturale.

Parliamo a ragazzi che non hanno mai conosciuto Porto Marghera“, dichiara il consigliere comunale Nicola Pellicani, che evidenzia il fondamentale aspetto storico del Porto di Venezia, e l’importanza di raccontarlo ai cittadini, ma soprattutto alle generazioni più giovani. Il percorso dedicato ai ragazzi si articolerà in due momenti. In classe, con filmati e foto storiche, per raccontare la storia del porto dalla Serenissima ai giorni d’oggi, e sul campo, con visite guidate che permetteranno agli studenti di vedere con i loro occhi il porto, ma soprattutto di conoscere le persone che ci lavorano. Temi normalmente trascurati a scuola, che diventano fondamentali soprattutto visto che il porto è “la parte di Venezia su cui si sta investendo maggiormente al giorno d’oggi“. Duplice è anche l’obiettivo formativo, un percorso storico culturale ma anche e soprattutto di cittadinanza attiva. I percorsi ideati consentono infatti di “far conoscere mestieri, professioni e attività spesso sconosciute ma che contribuiscono alla crescita e all’efficienza del porto di Venezia” dichiara Claudia Marcolin, segretario generale dell’autorità portuale di Venezia.


di Fabrizio Tommasini, giornalista

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