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Civitavecchia, torna in porto la Liburna: “Regalo per la città’/ VIDEO

Di Majo (presidente Adsp): "Percorso per valorizzare beni storici"

Pubblicato:04-10-2017 15:02
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 11:45

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 ROMA –  Valorizzare i beni storici e culturali ma anche le professionalita’ uniche di questi territori che, insieme, possono rilanciare l’immagine del porto di Civitavecchia. E’ questo l’obiettivo che ha portato alla realizzazione di una porzione dell’antica nave militare romana, la Liburna, presentata all’interno dello scalo laziale a conclusione del convegno di oggi sulla figura di ‘Traiano Optimus Princeps’ e sulle flotte romane: una iniziativa che si inserisce nell’ambito delle celebrazioni per i 1900 anni dalla morte dell’imperatore, fondatore proprio del porto di Civitavecchia.

Lunga circa 10 metri rispetto ai 35 dell’intera struttura dell’epoca, “l’opera d’arte” e’ stata realizzata in poco più di tre mesi dal maestro d’ascia Mario Palmieri su commissione dell’Autorita’ di sistema portuale del Mar Tirreno Centro Settentrionale, grazie al sostegno della societa’ Castalia. Costruita in legno di pino per lo scafo e in bronzo per le protezioni che raffigurano immagini della Colonna Traianea di Roma, la Liburna e’ “un omaggio e un ulteriore segnale alla cittadinanza e ai croceristi di quanto fondamentale sia stato il ruolo di questo porto anche in passato”, ha spiegato il presidente dell’Adsp, Francesco Maria di Majo.

La nave, collocata stabilmente alle spalle della Rocca di Civitavecchia, sara’ visitabile in ogni momento. “Questa anticamente era un’area militare, quindi possiamo dire che la Liburna e’ tornata a casa- ha aggiunto- dal momento che la flotta era ormeggiata proprio nella darsena romana”. Questa iniziativa non sara’ l’unica a vedere la luce nei prossimi mesi. “Organizzeremo altre mostre e svilupperemo un percorso per avere esposizioni praticamente permanenti in questi luoghi ideali- ha concluso di Majo- grazie alla collaborazione con le universita’ La Sapienza e Roma Tre, oltre a quella di Bologna”.


 

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