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Mafia Capitale. Il Gip: “Chiesto aiuto alla ‘ndrangheta per la corsa di Alemanno alle Europee”

ROMA - "Le attività investigative consentivano di rilevare come,

Pubblicato:04-06-2015 13:44
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 20:22

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carabinieri_rosROMA – “Le attività investigative consentivano di rilevare come, a fronte di una richiesta di sostegno da parte di Alemanno, sin dalla fine del mese di marzo 2014, in vista delle elezioni europee del 25 maggio 2014, Salvatore Buzzi avesse espressamente richiesto, per il tramite di Giovanni Campennì, appoggio all’organizzazione criminale calabrese (di cui quest’ultimo è ritenuto espressione), per procurare i necessari consensi in occasione della campagna elettorale dell’ex sindaco di Roma“.

E’ quanto si legge in un passaggio dell’ordinanza del gip Flavia Costantini che ha portato a 44 arresti nel secondo filone dell’inchiesta Mafia Capitale. “L’esistenza di cointeressenze di natura economico/criminali tra ‘Mafia Capitale’ e la cosca ‘ndranghetista dei Mancuso di Limbadi – capaci di sviluppare, alternativamente, i propri interessi sia sul territorio calabrese, sia su quello capitolino – che ha portato alla conferma dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere a carico di Rocco Rotolo e di Salvatore Ruggiero- si legge ancora- Tale circostanza assume un particolare rilievo per la qualificazione dello ‘spessore’ dell’organizzazione romana, quale associazione di tipo mafioso, a cui una potente e conclamata associazione criminale, quale la ‘ndrangheta, riconosce pari valore e la dignità di essere un valido interlocutore e non un soggetto prevaricabile o, addirittura, subordinato”. Il 21 marzo del 2014 “Buzzi- si legge ancora nell’ordinanza- riferiva a Massimo Carminati, in una conversazione captata sulle rispettive utenze ‘dedicate’, l’esito di un incontro avuto poco prima con Alemanno presso gli uffici della commissione Commercio, sita in Roma, via dei Cerchi. Buzzi, nell’occasione, riferiva a Carminati del sostegno richiesto in quell’occasione dall’ex primo cittadino (‘no, no era pe’ la campagna elettorale … una sottoscrizione e poi se candida al sud’) e rappresentava al sodale come avesse individuato Campennì, indicato con il solo nome di battesimo, quale strumento idoneo per assecondare tale richiesta (“.. da Giovanni … gli famo fa ..”)”.

Buzzi aveva contattato “Giovanni Campennì, al fine di interessarlo per ‘da ‘na mano a Alemanno .. in campagna elettorale …'” e sapeva di essere intercettato tanto che l’ordinanza riporta “il tentativo di Buzzi di mascherare, in maniera evidentemente strumentale con l’interlocutore (‘sto numero è intercettato … però so telefonate legali ..’), l’illecita richiesta pervenutagli, facendola passare come innocua e legittima istanza volta ad ampliare il consenso elettorale (‘… basta che non sia voto di scambio …. tutto è legale … uno po’ vota’ gli amici???!!!‘), nell’ambito di una circoscrizione elettorale particolarmente ampia (“… mica può venire li!!! Scusa … no perché la circoscrizione è grandissima …. è Abruzzo …. Campania …. la Calabria …. Puglia …. Basilicata ….. come c…. fa? … èèè ….”)”. Campennì, secondo il gip, “avendo evidentemente ben inteso il vero senso della richiesta (“ah ste chiamate so legali??? …”), aderiva prontamente alla richiesta, non potendo evitare, tuttavia, di sottolineare la propria capacità di poter attingere a un ampio bacino di consensi pilotabili, facendo ricorso a una metafora particolarmente espressiva (“va bene …. allora …. è qua la famiglia … la famiglia è grande …. un voto gli si da ….”)”.


A questo punto Buzzi comunicava a Campennì “che avrebbe lasciato i contatti suoi e ‘degli altri amici…’ al comitato elettorale ‘cosi ve chiamano …..’, ricordandogli che tale appoggio era rivolto a un ‘amico nostro ….’, il quale, ai loro occhi, sarebbe dovuto risultare ancor più meritevole, in quanto aveva condiviso, come loro, l’’esperienza’ della detenzione (‘… poi è stato pure in galera Alemanno … Aiutiamolo …. nooo!!!’)”. Nell’ordinanza viene anche riportata una telefonata tra Alemanno e Buzzi in cui l’ex sindaco di Roma “si confrontava con il proprio interlocutore sulla gestione della propaganda elettorale: ‘devo fare delle telefonate? Devo far’ qualcosa? Eccetera, eccetera’. Indi, Buzzi rassicurava l’uomo politico sulla sua capacità di intervento, rappresentando che avrebbe inviato a Claudio Milardi, membro del suo staff, ‘l’elenco di persone, nostri amici del sud, che stanno al sud’, capaci di assicurare una cospicua dote di preferenze (‘.. che ti possono dare una mano co’ … parecchi voti’)”.

 

LA METAFORA DI BUZZI: MUCCA DEVE MANGIARE PER ESSERE MUNTA – “La mucca deve mangiare per essere munta”. Sarà ricordata con questa metafora la seconda ondata di arresti dell’inchiesta Mafia Capitale. Un concetto espresso più volte da Salvatore Buzzi, presidente della Cooperativa 29 Giugno, con i suoi interlocutori, come si legge nelle intercettazioni riportate nell’ordinanza di custodia cautelare firmata dal Gip Flavia Costantini. “La stessa metafora della mucca, che deve essere continuativamente foraggiata per poter essere continuativamente munta- scrive il Gip- in più di una occasione utilizzata da Buzzi nelle interlocuzioni con Figurelli in rapporto a Coratti, è eloquente dimostrazione di un rapporto corruttivo continuativo nel tempo. Un’efficace mimesi del nesso tra utilità e attività funzionale si ha nella conversazione, in precedenza citata, nella quale Buzzi richiede a Figurelli favori di Coratti (espressa dalla metafora della necessità di foraggiare la Mucca) per potere erogare utilità ulteriori (per potere mungere la mucca), nel caso di specie l’assunzione di Ileana Silvestri; Figurelli obietta che vi erano stati molti favori già realizzati (amo già fatto); Buzzi risponde di aver fatto tanto pure lui (‘la mucca l’amo munta tanto’).

(Tutti i dettagli nel notiziario DIRE in abbonamento. Qui i titoli:

GIP: CASE DA BUZZI IN CAMBIO AIUTI OZZIMO-PEDETTI

GIP: GRAMAZIO CAPITALE ISTITUZIONALE SODALIZIO

GIP: DA TREDICINE E CAPRARI FATTI CORRUTTIVI

A ODEVAINE SOLDI DA COOP LA CASCINA PER CARA MINEO

GIP: DA COOP ROSSE E BIANCHE TURBATA GARA CARA ROMA

BUZZI: SE VINCEVA ALEMANNO L’AVEVAMO COMPRATI TUTTI

BUZZI: TREDICINE SE NON L’ARRESTANO DIVENTA PREMIER

GIP: A TASSONE SOMME DENARO DA CARMINATI E BUZZI)

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