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Maltempo in Sardegna, Pigliaru: “Ora il peggio è davvero passato”

"I tempi ordinari di progettazione e realizzazione di un'opera non sono compatibili con l'urgenza degli interventi", aggiunge l'assessore ai Lavori pubblici, Paolo Maninchedda.

Pubblicato:02-10-2015 10:56
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 20:35

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maltempo“Ora il peggio è davvero passato. La generosità e la professionalità di chi ha lavorato in queste lunghe ore hanno prodotto il risultato più importante: salvare le persone nell’emergenza”. Così il presidente della Regione Francesco Pigliaru in una nota sul suo profilo Facebook. “Ora al lavoro per stimare i danni materiali e per continuare il radicale intervento per la mitigazione del rischio idrogeologico- continua Pigliaru-. Intervento che abbiamo iniziato appena insediati e che dovrà porre rimedio a decenni di sviluppi urbanistici sciagurati e irresponsabili”.

Situazione dunque sotto controllo dopo l’ondata di maltempo che ha colpito la Sardegna in questi giorni, confermata anche dall’ultimo aggiornamento della Protezione civile: “Il minimo al suolo associato al ciclone mediterraneo ha ormai abbandonato la Sardegna. La fase critica delle precipitazioni è terminata e sul territorio regionale si registrano soltanto residue deboli piogge sparse”.

MANINCHEDDA: PER OLBIA NIENTE BANDI COME GIUBILEO: “La nuova alluvione di Olbia ci pone di fronte a un problema: i tempi ordinari di progettazione e realizzazione di un’opera non sono compatibili con l’urgenza degli interventi. Per capirci: il tempo medio di realizzazione di un’opera pubblica in Italia è calcolato dalle statistiche in 8 anni: se anche riuscissimo a ridurli della metà, rispettando tutti i cavilli possibili e immaginabili, sarebbe comunque un tempo lungo”. Così sul suo blog l’assessore dei Lavori pubblici Paolo Maninchedda, tornando sull’emergenza maltempo a Olbia, dove interi quartieri sono stati allagati dall’esondazione dei vicini corsi d’acqua. Prima di quest’anno “non esisteva neanche il repertorio degli edifici pubblici in area di rischio, non esisteva il repertorio dei canali tombati, non erano stati studiati gli effetti esondativi di alcuni dei principali fiumi sardi- spiega l’esponente della Giunta Pigliaru-. Ma adesso che la nostra conoscenza è aumentata e che abbiamo potuto progettare meglio e più efficacemente, sbattiamo sulle procedure delle gare d’appalto, talmente impattanti che il comune di Olbia ha chiesto formalmente aiuto alla Regione. Che fare per fare in fretta e bene?”.


Una risposta per Maninchedda può essere data dal prossimo Giubileo: “A Roma si sta usando l’art.57 del Codice degli appalti che al 1 comma recita: ‘Le stazioni appaltanti possono aggiudicare contratti pubblici mediante procedura negoziata senza previa pubblicazione di un bando di gara nelle ipotesi seguenti, dandone conto con adeguata motivazione nella delibera o determina a contrarre’. La Regione, finché sarò io assessore, non utilizzerà mai la procedura d’urgenza, perché è estremamente esposta a fattori corruttivi- chiarisce Maninchedda-. Tuttavia, il caso del Giubileo, apre uno spiraglio. La procedura è di fatto autorizzata dal Governo, presidiata dall’Anac e controllata dalla Guardia di Finanza”. In Sardegna si potrebbe dunque per l’assessore ripetere lo stesso modello: “il Governo in legge riconosce l’urgenza degli interventi e il ricorso all’art. 57- conclude-. L’Anac e la Guardia di Finanza assistono la Regione in quanto Stazione appaltante, la Protezione civile accompagna la realizzazione delle opere e in legge nazionale si ampliano le sanzioni per le imprese ritardatarie. Lo stesso modello potrebbe essere usato per rimettere a posto La Maddalena”.

di Andrea Piana – giornalista

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