VENEZIA – Il pesce pangasio non deve più essere servito nella ristorazione collettiva e nelle mense scolastiche del Veneto, e deve essere sostituito con una specie locale. Lo afferma la consigliera regionale del Movimento 5 stelle Erika Baldin, chiedendo alla Regione di intervenire perché il pangasio “è un pesce inquinato, a causa della sua provenienza, il fiume Mekong dell’Indocina, costeggiato da ben 210 aree industriali che scaricano nell’acqua”, e in più non è nemmeno nutriente, considerando che, “in media, 100 grammi di prodotto decongelato forniscono 80 o 90 chilocalorie”. Servire pesce locale o, comunque, a filiera più corta, avrebbe “benefici per la salute nostra e soprattutto dei bambini”, e sarebbe inoltre “un’azione indispensabile per sviluppare il settore della pesca, per meglio conoscere e apprezzare i prodotti locali, per sostenere il settore sia a livello economico che di visibilità”, continua Baldin.
Per questo la Regione dovrebbe avviare, insieme ai Comuni e ai gestori delle mense, “sperimentazioni a livello locale che perseguano la graduale sostituzione del pesce proveniente da Paesi esteri con quello presente nelle acque venete ed italiane“. La proposta del M5s, conclude Baldin, è di “porre in essere iniziative per incentivare, nei bandi di gara per gli appalti pubblici di servizi e forniture di prodotti destinati alla ristorazione collettiva scolastica e di competenza regionale, l’utilizzo di prodotti agroalimentari ecologici, provenienti, ove possibile, da filiera corta e sostenibile”.
di Fabrizio Tommasini, giornalista
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