ROMA – Uzbeko, 39 anni, padre di quattro figli, simpatizzante dello Stato islamico: è questo il profilo dell’uomo fermato dalla polizia svedese per l’attacco che ieri pomeriggio ha sconvolto il centro di Stoccolma. “Pensiamo che sia l’attentatore. Ci possono essere altre persone associate a lui, ma al momento non lo sappiamo”, hanno riferito le forze dell’ordine, negando di aver fermato una seconda persona.
Secondo i media svedesi, inoltre, fonti della polizia avrebbero parlato di un ordigno rudimentale rimasto inesploso e rinvenuto all’interno del camion. Secca però la smentita ufficiale del portavoce delle forze dell’ordine: “Non facciamo mai commenti su cose che sequestriamo”.
Intanto, arrivano anche le reazioni delle istituzioni, decise a non chinare il capo davanti l’orrore dell’attacco. “Stoccolma è una città aperta e accogliente, non ci spaventano attentati come questo”, ha affermato la sindaca di Stoccolma Karin Wanngard. Concetto ribadito anche dal primo ministro Stefan Lofven: “I terroristi vogliono che abbiamo paura, che non viviamo le nostre vite in maniera normale, ma questo è ciò che faremo. I terroristi non potranno mai sconfiggere la Svezia”. Lo stesso Lofven ha però già ordinato il rafforzamento dei controlli alle frontiere e all’interno del Paese.
Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it