FIRENZE – Pronti via, in aula risuona “Fratelli d’Italia”, e dalle bocchette degli impianti di condizionamento del Consiglio comunale di Firenze sale del fumo. Il brusio tra i consiglieri è bipartisan, tanto che al termine dell’inno di Mameli il presidente dell’assemblea, Caterina Biti, rassicura tutti: “Non è fumo, tranquilli. E’ il sistema di deumidificazione automatico“, quello che controlla e regola le condizioni climatiche del salone dei Duecento, lo scrigno degli arazzi medicei raffiguranti le storie di Giuseppe Ebreo: temperatura costantemente oltre i 20 gradi con una tasso di umidità tra il 40 e il 50%. Sì perché l’ala di Palazzo Vecchio dedicata al Consiglio è al contempo ‘parlamentino’ cittadino e museo civico. Di lì, in pratica, passa il percorso dedicato ai turisti; è per questo che i banchi del Consiglio sono stati collocati al centro della stanza, all’interno di una struttura a gabbia, con i lati dedicati ad Arazzi e visitatori.
Il nuovo allestimento però- pensato per assolvere al nuovo scopo e costato complessivamente 640.000 euro, di cui 528mila coperti dagli sponsor- non piace affatto a Stefania Collesei, la consigliera del Pd. La configurazione dell’aula, infatti, se da una parte è stata determinata dall’esigenza di separare il percorso dei visitatori da quello politico-amministrativo, dall’altra “ha prodotto un progetto che ha fatto dell’assemblea elettiva un ambiente chiuso in se stesso, lontano dalla gente, il contrario di quanto vogliamo essere”. Non solo, prosegue Collesei, le poltrone dei consiglieri “non sono per niente ergonomiche”. Durante i lavori in Consiglio “sono costretta ad una posizione scorretta, con la schiena piegata per arrivare al tavolo. Sono costretta ad innaturali torsioni del busto per seguire gli interventi del sindaco e della giunta”. Per Collesei, infatti, “il lavoro del consigliere dovrebbe essere considerato “alla stregua di altri lavori. Invece io penso si stiano violando le norme per la salute e la sicurezza dei luoghi di lavoro, considerato che una seduta in media dura 5-6 ore e talvolta tutta la giornata. Chiedo dunque che vengano presi provvedimenti correttivi immediati, pensando di interpretare anche il pensiero degli altri consiglieri”.
di Diego Giorgi, giornalista
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