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Friuli Venezia Giulia e Novartis puntano sulla medicina predittiva

Individuare il rischio di una patologia e agire perché la patologia non si sviluppi. E' la medicina predittiva su cui Friuli Venezia Giulia e Novartis uniscono le forze.

Pubblicato:29-09-2022 19:17
Ultimo aggiornamento:29-09-2022 19:17

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TRIESTE – Adozione e ottimizzazione di nuovi modelli ospedale-territorio, avendo una preziosa esperienza dalla crisi pandemica, e medicina predittiva, soprattutto in ambito cardiovascolare che impegna maggiormente il sistema sanitario. Sono i due punti in cui si concentrerà la collaborazione tra la Regione Friuli Venezia Giulia e Novartis, sancita con un accordo a gennaio di quest’anno.

I punti sono emersi da una prima ricognizione fatta dalla multinazionale svizzera-statunitense, spiega Valentino Confalone, presidente di Novartis Italia, e faranno da quadro per i futuri progetti di collaborazione pubblici-privati, che potranno accedere, aggiunge il governatore Massimiliano Fedriga, ai 150 milioni derivati dal Pnrr per lo sviluppo della sanità regionale cui la Regione aggiunge altri 45 milioni in spesa corrente per il triennio.

Secondo il governatore, per riuscire a ad avere un domani un sistema sanitario capace di rispondere ai bisogni di salute dei cittadini, vanno sviluppati sistemi predittivi che possano individuare nella persona il rischio verso una certa patologia, anche in tenera età, per poi agire perché tale patologia non si sviluppi. Conservare la salute e andare “dal medico per stare bene”, sintetizza Fedriga, è il futuro.


Per questo, aggiunte l’assessore alla Ricerca, Alessia Rosolen, un terzo punto della collaborazione Novartis è quello degli insediamenti dei centri di ricerca, ovvero il Cluster Scienza della vita, che già gode di 9 milioni per la prima annualità, che farà da incubatore di impresa ed entro i cui argini la multinazionale del farmaco avrà ruolo consultivo.

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