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In Italia nuovo record minimo delle nascite

I tassi di natalità vedono la provincia autonoma di Bolzano al primo posto con 9,7 nati per mille abitanti e la Sardegna all'ultimo con il 5,2 per mille

Pubblicato:09-12-2021 12:32
Ultimo aggiornamento:09-12-2021 12:32

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ROMA – Nuovo record minimo delle nascite in Italia, a quota 405 mila. Lo rileva l’ISTAT nel censimento Popolazione residente e dinamica demografica Anno 2020.

La geografia delle nascite mostra un calo generalizzato in tutte le ripartizioni, più accentuato al Nord-ovest (-4,3%) e al Sud (-3,8%). I tassi di natalità pongono la provincia autonoma di Bolzano al primo posto con 9,7 nati per mille abitanti e la Sardegna all’ultimo con il 5,2 per mille. Mentre le ragioni della denatalità “vanno ricercate soprattutto nei fattori che hanno contribuito alla tendenza negativa dell’ultimo decennio (progressiva riduzione della popolazione in età feconda, posticipazione e clima di incertezza per il futuro)”, il quadro demografico del nostro Paese “ha subito un profondo cambiamento a causa dell’eccesso di decessi direttamente o indirettamente riferibili alla pandemia da Covid-19″.

IL DEFICIT DELLE NASCITE È TUTTO DOVUTO A ITALIANI, IL SALDO DEGLI STRANIERI È POSITIVO

Il deficit di nascite rispetto ai decessi “è tutto dovuto alla popolazione di cittadinanza italiana (-386 mila), mentre per la popolazione straniera il saldo naturale resta ampiamente positivo (+50.584)”. Il tasso di crescita naturale degli stranieri è pari in media nazionale a 9,9 per mille: il valore più elevato si registra in Veneto (11,9 per mille), quello più basso in Sardegna (5,0 per mille). “Senza il contributo fornito dagli stranieri, che attenua il declino naturale della popolazione residente in Italia, si raggiungerebbero deficit di sostituzione ancora più drammatici”, avverte l’ISTAT.


SALDO NATURALE TRA NATI E MORTI SECONDO SOLO AL 1918 CON LA ‘SPAGNOLA’

Il nuovo record minimo delle nascite (405 mila) e l’elevato numero di decessi (740 mila) “aggravano la dinamica naturale negativa che caratterizza il nostro Paese”, segnala l’Istat. Il deficit di “sostituzione naturale” tra nati e morti (saldo naturale) nel 2020 raggiunge -335 mila unità, “valore inferiore, dall’Unità d’Italia, solo a quello record del 1918 (-648 mila), quando l’epidemia di “spagnola” contribuì a determinare quasi la metà degli 1,3 milioni di decessi registrati in quell’anno”.

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