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In Europa l’estate 2021 è stata la più calda degli ultimi trenta anni

I dati del Copernicus Climate Change Service segnalano che tra giugno e agosto la temperatura media è stata quasi un grado superiore a quella del periodo 1991-2020

Pubblicato:08-09-2021 14:29
Ultimo aggiornamento:08-09-2021 14:49

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ROMA – L’estate 2021, che si avvia a conclusione, è stata per l’Europa l’estate più calda da trenta anni, perlomeno la più calda negli archivi di dati del Copernicus Climate Change Service (C3S), il servizio di rilevazione satellitare dell’Unione europea, che vanno dal 1991 al 2020. “La temperatura media tra giugno e agosto 2021 in l’Europa è stata quasi un grado superiore rispetto alla media del periodo 1991-2020, rendendo quella di quest’anno l’estate più calda nel dataset C3S – precisa una nota – seppur con un margine minimo dal momento che le precedenti estati più calde, nel 2010 e nel 2018, sono state solo di circa 0.1 gradi più fresche”. Dopo l’allarme lanciato dall’Onu e la temperatura record registrata a Siracusa, quindi, un altro studio che conferma il problema attualissimo del riscaldamento globale.

“A livello mondiale, agosto 2021 è stato, così come agosto 2017, il terzo agosto più caldo mai registrato, superiore di poco più di 0.3 gradi rispetto alla media registrata nel periodo 1991-2020″, prosegue il Copernicus Climate Change Service (C3S). In Europa, agosto 2021 “ha registrato temperature simili alla media nel periodo 1991-2020, ma con condizioni differenti nel continente: temperature massime da record nei paesi del Mediterraneo; temperature più alte della media ad est; temperature sotto la media al nord”.



L’estensione del ghiaccio marino artico nell’agosto 2021 è stata “inferiore alla media ma ben al di sopra delle estensioni molto basse di agosto 2012 (le più basse mai registrate), 2019 e 2020”. La copertura di ghiaccio marino artico è risultata maggiormente al di sotto della media lungo la Groenlandia nord-orientale e lungo il settore siberiano, “tranne nel Mare di Kara orientale, che ha visto una persistente banchisa di ghiaccio marino, impedendo l’apertura della rotta del Mare del Nord”.


Copernicus Climate Change Service (C3S), implementato da European Centre for Medium-Range Weather Forecasts per conto dell’Unione europea, pubblica regolarmente bollettini meteo mensili relativi ai cambiamenti osservati nella temperatura dell’aria in superficie, la copertura del ghiaccio marino e variabili idrogeologiche. I risultati sono basati su analisi generate da computer usando miliardi di misurazioni da satelliti, navi, aerei e stazioni meteorologiche nel mondo.

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