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Internet, Sip: “Pediatri e poliziotti riferimenti dopo genitori”

Gabrielli (polizia): pensate prima di chattare, non siate webeti o smombie

Pubblicato:15-11-2019 17:02
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 16:37
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Roma, 15 nov. – “Poliziotti e pediatri, dopo i genitori, sono le persone piu’ affidabili per i bambini. Se avete dubbi rivolgetevi a loro piuttosto che agli utenti che incontrate sulla rete”. Alberto Villani, presidente della Societa’ italiana di pediatria (Sip), offre un consiglio preciso alla platea di 250 studenti raccolti nella Sala Teatro Umberto per la presentazione dell’indagine ‘In rete con i ragazzi’ a Roma.
Gli fa eco il capo della Polizia di Stato, Franco Gabrielli, che aggiunge: “Le persone consapevoli dipendono meno dagli altri.
Mutuando una bellissima canzone che ormai fa da colonna sonora di tutti gli appuntamenti di lotta alla mafia, ‘Prima di sparare pensa’, prima di chattare e mettere like pensa, perche’ quella modalita’ cosi’ semplice e immediata puo’ avere conseguenze negative”. Per il capo della Polizia di Stato la responsabilita’ e’ una “parolina magica, in quanto la consapevolezza si costruisce nel tempo e la velocita’ di oggi ci richiede di imparare. Se nei primi 50 anni del XX secolo e’ avvenuto tutto e non e cambiato niente, nei secondi 50 anni invece non e’ avvenuto niente ed e’ cambiato tutto. Oggi il mondo corre ad una velocita’ incredibile- ricorda agli studenti- io sono un primitivo digitale ma oggi non esiste una dimensione privata ed una pubblica”.
Gabrielli invita i giovani a difendersi usando la App YouPol: “E’ un valido strumento per chiedere aiuto”, inaugurato 2 anni fa e pensato per i ragazzi che hanno la possibilita’ di segnalare fenomeni di bullismo e spaccio di droga davanti alle scuole.
All’improvviso una studentessa rivolge una domanda a Gabrielli: “Lei li sgrida mai i suoi figli quando stanno sui social?”. I figli di Gabrielli ormai “sono grandi, ma ho la fortuna di avere ragazzi consapevoli. Sono un padre un po’ poco presente e non ho la continuita del rapporto con i figli e di questo non me ne faccio una nota di merito. Loro sono per me un canale di informazione impressionante. Si e’ rovesciato il rapporto- precisa- prima spiegavo io a loro le cose, ora sono loro che le spiegano a me”. In ogni caso non li ha mai sgridati.
Ma Gabrielli saluta gli studenti con una curiosita’: “Sono stati creati due neologismi: ‘Smombie’ per definire gli utilizzatori di smartphone che vivono come zombie, e ‘webeti’ che mette insieme i termini web ed ebete. Il presidente dell’Anci ha ricordato che spesso le persone scaricano la frustrazione in maniera violenta sui social, ma poi nel face to face perdono questa virulenza. È uno sdoppiamento della personalita’ e una violenza- conclude Gabrielli- che non devono continuare”.

PER 47% ADOLESCENTI BUON RAPPORTO CON TECNOLOGIA

Quasi un adolescente e preadolescente su due (47%) afferma di avere un rapporto positivo con la tecnologia, ma ammette di stare troppo tempo sui dispositivi senza rendersene conto. Due ragazzi su 5 (41%) trascorrono piu’ di 3 ore al giorno di fronte ad un dispositivo elettronico, il 38% usa lo smartphone prima di addormentarsi e il 21% lo accende appena apre gli occhi la mattina. È il 24%, infine, la percentuale di quanti lo usano durante lo studio ma non sempre per fare i compiti. Questi i principali risultati di una ricerca condotta da Skuola.net, che ha intervistato 10.000 ragazzi tra i 9 e i 18 anni (circa 4.000 tra i 9 e i 14) per il progetto ‘In rete con ragazzi’, realizzato da Polizia di Stato, Societa’ Italiana di Pediatria (Sip), Associazione Nazionale Comuni Italiani (Anci), Google e UniCredit Foundation.
Scarsa concentrazione per il 24% degli intervistati, bruciore agli occhi (21%), dolori a collo e schiena (12%). E ancora, insonnia e disturbi dell’umore per il 10% e il 7%, rispettivamente. Questi i principali effetti negativi dell’abuso da smartphone, tablet e similari denunciati dai ragazzi intervistati. Solamente 1 su 4 sostiene di non accusare alcun sintomo dopo una lunga sessione ‘tech’.
La Societa’ Italiana di Pediatria, infatti, gia’ qualche mese fa aveva diffuso un documento di prossima pubblicazione su Italian Journal of Pediatrics, che – sulla scorta di oltre 100 studi scientifici condotti in tutto il mondo – metteva in luce le possibili conseguenze sulla salute psicofisica conseguenti all’uso eccessivo della tecnologia. La ricerca di Skuola.net si sofferma, ora, sulle abitudini degli adolescenti italiani, fornendo anche una misura della diffusione dei possibili rischi legati ad un uso inappropriato dei device.


E’ partendo da queste premesse, con l’intento di favorire un utilizzo equilibrato dei dispositivi tecnologici, che nasce l’iniziativa ‘In rete con i ragazzi. Una guida all’educazione digitale’, promossa da Polizia Postale e delle Comunicazioni, Societa’ Italiana di Pediatria, Anci, Google e UniCredit Foundation, presentata oggi venerdi’ 15 novembre 2019 presso il Teatro Sala Umberto di Roma alla presenza di insegnanti e dirigenti scolastici.

Il progetto vuole supportare insegnanti, genitori, pediatri – primo punto di contatto con le famiglie e ‘antenna’ sociale – nel guidare i nativi digitali verso un rapporto equilibrato con la rete, prevenendo le possibili conseguenze negative sulla salute dei ragazzi e i rischi a cui questi possono trovarsi esposti quando navigano su internet.

Ma se da un lato emergono campanelli d’allarme legati all’abuso dei dispositivi tecnologici, sono tante anche le opportunita’ che l’universo digitale si trova a offrire se usato in maniera appropriata. Sviluppare le abilita’ di ricerca, potenziare il senso di competenza e autoefficacia, trovare uno spazio per la propria creativita’, favorire la socializzazione entrando in contatto con interlocutori di tutto il mondo.
A tale scopo e’ stata realizzata una guida di facile consultazione, rivolta a genitori, insegnanti e pediatri di ragazzi dai 9 ai 14 anni, che affronta i diversi aspetti utili a favorire una navigazione il piu’ possibile sicura e responsabile.

Uno strumento rapido e agevole per chi ogni giorno si confronta con i giovani, spesso tecnicamente piu’ abili in ambito tecnologico rispetto agli adulti, ma non per questo pienamente consapevoli dei possibili rischi di un uso scorretto della rete.

A partire da un capitolo sui vantaggi della Rete per i ragazzi, la guida percorre tematiche legate ai principali rischi e a come evitarli. Come tutelare la privacy e le regole per vivere l’universo di internet in maniera sicura, equilibrata. A tale iniziativa si affianchera’, inoltre, una seconda fase del progetto che prevede giornate dedicate alla ‘formazione’, rivolta a insegnanti, genitori, pediatri, operatori della polizia in tutti i capoluoghi di regione.

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