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Design Awards 2023, Ied Roma premia le idee più innovative dei giovani

Al Teatro dell'Opera l'Istituto Europeo di Design ha assegnato sette riconoscimenti per progetti originali (e realizzabili)

Pubblicato:31-10-2023 16:24
Ultimo aggiornamento:31-10-2023 16:28
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Natura, riqualificazione delle periferie, contrasto alla cultura patriarcale, rigenerazione sostenibile e sociale di spazi. E poi, una riflessione sulle nuove frontiere del digitale. Sono queste le tematiche affrontate dai progetti vincitori di IED Roma Design Awards, evento inaugurale dell’anno accademico dell’Istituto Europeo di Design di Roma, che per la sua quinta edizione e in occasione dei 50 anni della sede, è stato accolto dal Teatro dell’Opera, e moderato dalla giornalista della Dire Fabrizia Ferrazzoli. 

Venti i progetti finalisti, messi a punto da sessanta creative e creativi. Sette, invece, quelli premiati, per originalità, realizzabilità, qualità e innovazione. “I lavori premiati quest’anno confermano ciò che IED esprime da 50 anni – evidenzia Laura Negrini, direttrice IED Roma – Che il design è indagine profonda, sensibilità immaginativa e progetto a servizio del bene comune”. 

PREMIATI I TEMI SOCIALI, INCLUSIVI E A BENEFICIO DELLA COMUNITÀ

Quarto Miglio”, progetto di riqualificazione del periferico mercato rionale romano, è il miglior progetto Interdisciplinare. In collaborazione con il Comune di Roma, Daniele Crea, Federico Fazioli, Livia Moroni, Kevin Peraz, Cecilia Rossi, David Gilberto Cortes Sanchez e Lavinia Tiberti, i designer alla guida del lavoro, hanno immaginato una nuova identità per un mercato che ad oggi è un luogo di transito, con solo due box funzionanti. Le classi hanno messo a sistema una serie di servizi per rigenerare quello spazio, dalle casette dell’acqua alle aree studio. Il progetto vince inoltre il Press Award, premio conferito da una giuria di giornalisti ed esperti del mondo dell’arte, della moda e del design. La rigenerazione urbana e sociale è comune al progetto “Amidgala – Ecosistema Rigenerativo”, svolto insieme alla Fondazione Reggio Children – Centro Internazionale per la difesa e la promozione dei diritti e delle potenzialità dei bambini e delle bambine – che si aggiudica l’Award per la categoria Design. La designer Elena Bicocchi immagina un centro culturale per adolescenti all’interno di uno dei padiglioni abbandonati dell’ex mattatoio di Roma, a Testaccio. Nell’hub di apprendimento progettato, la studentessa inserisce elementi naturali e animali, con l’obiettivo di richiamare nuove modalità relazionali con le altre specie, sotto una sfera anti-specista e in risposta allo sfruttamento ambientale e alla crisi climatica


INCLUSIVITÀ E LOTTA AL PATRIARCATO

Sono i temi portanti del progetto “Lace has spikes”, collezione di gioielli sviluppata dalla studentessa Yi Tian, con l’obiettivo di evidenziare le problematiche affrontate da giovani donne cinesi che vivono relazioni definite non convenzionali. Un lavoro che racconta la tenacia e la morbidezza delle ragazze attraverso i materiali scelti: il pizzo, un tessuto che richiama l’intimità e la profondità delle relazioni e le spine in metallo, armi sviluppate per difendersi dal mondo esterno, e da quella propaganda patriarcale che tutela solo alcune relazioni. Il progetto ha vinto l’Award nella categoria Master. 

DUE PREMI ALL’INTERAZIONE TRA NATURA E DIGITALE

Biobits: exploring living archives”, progetto fotografico di Oana Irina Ionasc, che esamina il rapporto mutevole tra infrastrutture, natura e paesaggio, vince la categoria Visual Art. “Una ricerca che legge la natura come memoria tecnologica e umana in modo inedito e innovativo”, si legge nella motivazione. Con uno sguardo preciso e originale, la studentessa sconfina dalla fotografia alla grafica e realizza opere in cui elementi naturali richiamano dettagli di reti digitali, su delicati sfondi colorati.  

Anche il progetto “Computer generated memories”, vincitore della categoria Performing Art, porta in scena il connubio tra umano e digitale. Un cortometraggio di Benedetta Bigliardo e Tommaso Capanni in cui memoria umana e digitale sono fuse e indistinguibili, in una intensa performance interattiva. Un lavoro parte del circuito OFF di CHARTA, festival di Roma dedicato al libro fotografico e alla fotografia contemporanea, promosso ogni due anni da Yogurt Magazine.

UN PREMIO AL MONDO DELL’OCCULTO

Il numero zero del fashion magazine “Crypto”, elaborato da una redazione indipendente formata da Lorenzo Cortellini, Ludovica Micheli, Emma Pascucci, Martina Quitadamo e Angelica Venturini, vince la categoria Moda. Un lavoro che vuole coniugare due mondi apparentemente molto distanti: la moda e l’occulto, rivolgendosi a una nicchia di lettori che tuttavia si sta espandendo in maniera esponenziale negli ultimi anni.  

Infine, la campagna di comunicazione sviluppata per comunicare ai dipendenti Acea la transizione digitale e l’adozione del nuovo metodo agile è la miglior tesi della categoria Comunicazione. Il progetto Acea InOnda, sviluppato da Sarah Addari, Camilla Ciglieri, Vittoria De Stefano, Gloria Scandale, è una web radio che permette ai dipendenti di raccontare le loro storie con l’intento di stimolare la community verso nuovi modi di agire, attraverso storie che parlano di fiducia, collaborazione e comunicazione.  

IL PREMIO ALLA CARRIERA A PIERPAOLO PICCIOLI

Tra le novità di questa edizione, il Premio alla Carriera, un tributo alla visione e alla creatività dei talenti che IED ha avuto l’occasione di formare durante questi primi 50 anni e che sono diventati un punto di riferimento nel loro ambito professionale. Un premio attribuito a Pierpaolo Piccioli, Direttore Creativo della Maison Valentino

Diversi gli ospiti della serata, tra cui Benedetta Bruzziches, riferimento del lusso Made in Italy in tutto il mondo, Maria Sheila Miani, oggi Talent Communication Manager per Chiara Ferragni in The Blonde Salad, giovanissima creativa che qualche anno fa studiava tra i banchi IED e che oggi lavora in uno degli uffici più famosi al mondo, e Carolina Venosi, founder di Rome is More, progetto social nato per tradurre le tipiche espressioni romanesche in un inglese maccheronico e diventato velocemente un brand di grande successo.  

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