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Libero uno dei killer del 16enne ucciso per errore a Bari. Il papà di Michele: “Avanti per la legalità”

Lello Capriati ha scontato 19 anni di carcere per l'omicidio del giovane avvenuto il 12 luglio del 2001

Pubblicato:31-08-2022 14:30
Ultimo aggiornamento:31-08-2022 14:30
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prigione
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BARI – “Noi andiamo avanti per la nostra strada. Non abbiamo qualcosa da temere e continueremo ad andare nelle scuole e nelle parrocchie per incontrare i ragazzi e per evitare che cadano nelle mani della criminalità organizzata. Siamo persone perbene, siamo diversi da loro, meglio di loro e non ci fermeremo”. Così, alla Dire, Pinuccio Fazio commenta il ritorno a Bari dopo 19 anni di carcere di Lello Capriati, uno dei killer di suo figlio Michele, ammazzato per errore il 12 luglio 2001 a soli 16 anni.

“Hanno confessato di aver ucciso Michele, perché come loro stessi hanno ammesso, era un ragazzo buono. Non confessano mai quando si ammazzano tra loro perché sono assetati di vendetta e stanno zitti”, continua Fazio, che con sua moglie Lella qualche anno fa ha incontrato un altro dei componenti del commando.

Lo avevamo perdonato pubblicamente durante un incontro ma lui ci ha chiesto di vederci, voleva essere perdonato e guardarci negli occhi: noi lo abbiamo fatto”, racconta Pinuccio. E se anche Capriati dovesse chiedere perdono? “Non deve chiedere perdono a noi ma alla comunità per quello che ha fatto”, replica, e aggiunge: “Questa persona ha scontato la sua pena, non ho altro da aggiungere”. “Io non ho paura e non mi fermo: vado avanti per la mia strada nel nome di Michele e della legalità”, conclude.


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