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Continua la lotta di mamma C.: “Salviamo il piccolo Luca”

SPECIALE 'MAMME CORAGGIO' | Sono ormai quasi 6 mesi che non può abbracciare la sua mamma e non può nemmeno vederla e sentirla

Pubblicato:31-03-2022 13:42
Ultimo aggiornamento:31-03-2022 13:42
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ROMA – “Continua la lotta di mamma C. per riportare a casa suo figlio. Sono ormai quasi 6 mesi che il piccolo Luca (nome di fantasia) non può abbracciare la sua mamma e non può nemmeno vederla e sentirla in videochiamata. Ma C. continua a lottare per riabbracciare quel figlio che ha messo al mondo e cresciuto con amore sin dalla nascita”. Così in una nota diffusa dalla mamma con le associazioni che la sostengono.

Era il 26 luglio scorso quando i poliziotti hanno fatto irruzione nella casa dove mamma C. e suo figlio si trovavano insieme ai nonni per trascorre le vacanze estive, ricorda la nota. “Il piccolo Luca è stato prelevato forzatamente contro la sua volontà e in assenza di assistenti sociali, tutore, curatore e di neuropsichiatra infantile (il bambino soffre di una seria patologia neurologica dall’età di 3 anni) per essere poi collocato in una struttura comunitaria del litorale romano, a 45 km di distanza dall’abitazione della mamma con cui Luca viveva felicemente”, si legge ancora. Ma sul tema degli allontanamenti coatti dei bambini dalla famiglia – ricordano nella nota – solo qualche giorno fa la Corte di Cassazione si è pronunciata con l’Ordinanza 9691/2022 con cui è stato statuito che “prelevare un bambino con la forza è contro lo Stato di diritto.

Mamma C, a cui sono vietati tutti i contatti con il proprio bambino sia in presenza che in videochiamata a causa di relazioni dei Servizi sociali non aderenti alla realtà in cui si sostiene un fantomatico rifiuto del bambino di incontrare la madre (mentre il piccolo Luca ha chiesto esplicitamente di tornare a convivere con la mamma nella sua casa), non si arrende e continua la sua lotta per far emergere la verità dei fatti e riportare Luca a casa. Mamma C. ha più volte richiesto al presidente del Municipio di residenza, responsabile dell’operato dei Servizi sociali municipali, di essere ricevuta ed ascoltata ma le porte del Municipio interessato sembrano fortemente serrate per questa mamma”.

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“Così si è resa promotrice di un’interrogazione/interpellanza d’iniziativa popolare diretta al presidente del Municipio, iniziativa cui sono state molte le persone partecipanti che hanno accolto l’invito a sottoscrivere il documento visto che il caso del piccolo Luca è ormai molto conosciuto nell’intero quartiere romano dove il bambino è cresciuto- annuncia la nota– A partire dal 6 marzo scorso sono stati organizzati gazebi ed Infopoint per la raccolta firme anche nei pressi della sede municipale interessata con l’obiettivo di sensibilizzare l’amministrazione municipale e chiedere di intervenire nella situazione del piccolo Luca anche sostituendo gli operatori comunali e municipali che hanno seguito il caso fino ad oggi senza riportare ai giudicanti la reale volontà del bambino”. “Mamma Laura è stata supportata da amiche ed altre mamme nella stessa situazione, sono accorse anche professioniste del settore per dire basta alle pratiche autoritative di allontanamento dei minori e privazione dei contatti con la famiglia d’origine. Nel corso di queste giornate anche la consigliera regionale Francesca De Vito ha raggiunto Laura agli Infopoint trasmettendo alcune dirette Facebook. E si chiede De Vito ‘perché solo i casi eclatanti fanno notizia? Perché solo per Bibbiano si é attivato un magistrato? Ognuno degli oltre 45mila minori in case famiglia ha diritto ad essere ascoltato davvero’- continua ancora la nota – De Vito sottolinea che non è sua intenzione entrare nel merito alle motivazioni che hanno portato all’allontanamento dei figli dai genitori o dalla mamma, ma sottolinea che molte volte queste sottrazioni non corrispondono alla vera tutela del minore, ossia il c.d. interesse superiore del minore. La consigliera sottolinea che si tratta di uno “scippo di quel minore, perchè tutti abbiamo diritto ad un giusto e regolare processo’ e prima di allontanare un figlio dal genitore bisogna aver provato ‘tutte le soluzioni possibili'”.

E poi De Vito precisa anche che “non c’è nessuna legge che stabilisce che gli assistenti sociali debbano avere un mandato ispettivo, non c’è nessuna legge che stabilisce che la priorità assoluta per la tutela di un bambino debba essere quella di andare in una casa famiglia, se non in presenza di una violenza reale e fisica”. La consigliera De Vito ha poi spiegato: “Purtroppo talvolta si è anche in presenza di un gravissimo conflitto di interessi perché le relazioni destinate ai giudici a volte vengono rilasciate da coloro che poi hanno l’interesse primario che il bambino resti nella struttura, perché stiamo parlando di interessi economici, una retta che va dai 100 ai 400 euro al giorno per ogni bambino”.

Proprio oggi l’Interrogazione d’iniziativa popolare promossa da mamma C., dopo aver validato presso i competenti uffici tutte le firme raccolte come previsto dai regolamenti comunali in materia di iniziativa e partecipazione popolare, è stata depositata e protocollata presso il Municipio di appartenenza.

“L’auspicio ora è che il presidente del Municipio possa rispondere con celerità ad un’interrogazione tanto importante e che venga dunque dimostrata da parte dell’amministrazione municipale una vera e reale volontà di intervenire e proporre interventi risolutivi per la situazione del piccolo Luca. Mamma C. non demorde- conclude la nota- sarà ancora in piazza e nei parchi di quartiere nei prossimi giorni per la sottoscrizione dell’interrogazione d’iniziativa popolare rivolta al sindaco di Roma, tutore del piccolo Luca, con l’auspicio che le amministrazioni capitoline coinvolte facciano risorgere l’infanzia di un bambino di soli 8 anni strappato ai suoi affetti più cari che non ha potuto nemmeno ricevere gli auguri di compleanno dalla sua amata mamma”.

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