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Aviaria, in Veneto convocato tavolo di crisi per aiutare allevatori

Dall'inizio dell'anno il Veneto è stato interessato da 16 focolai e 18 abbattimenti preventivi

Pubblicato:30-08-2017 12:01
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 11:38

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VENEZIA – Serve un tavolo di crisi, per fronteggiare l’epidemia di influenza aviaria in corso in Veneto. Lo hanno deciso gli assessori all’Agricoltura e alla Sanità, Giuseppe Pan e Luca Coletto, convocando la filiera avicola il prossimo 5 settembre. Il focus dell’incontro, che servirà a fare il punto della situazione, saranno le misure di contrasto agli impatti sulle attività e sul reddito delle imprese agricole interessate.

Secondo quanto previsto dalla normativa comunitaria, infatti, la rilevazione di un focolaio impone l’abbattimento di tutti gli animali dell’allevamento e la creazione di una zona di protezione con un diametro di tre chilometri e di una zona di sorveglianza con un diametro di 10 chilometri. Nelle aree che si vengono così a delimitare è vietato l’accasamento degli animali e sono previsti limiti alla movimentazione dei capi, anche al fine della macellazione. Ciò vuol dire che gli allevatori, oltre al danno diretto e immediato dovuto all’abbattimento e alla distruzione degli animali, subiscono anche il peso dei mancati redditi causati dall’impossibilità di reintrodurre capi.

“Al tavolo di crisi di martedì faremo il punto della situazione per gli allevatori veneti, e nei giorni successivi incontrerò anche i colleghi assessori delle regioni Lombardia ed Emilia Romagna e della Provincia autonoma di Trento per valutare le azioni comuni ed i provvedimenti da richiedere assieme al ministero in favore delle aziende colpite”, annuncia l’assessore Pan. Dall’inizio dell’anno il Veneto è stato interessato da 16 focolai e 18 abbattimenti preventivi. Per l’indennizzo dei danni diretti son già stati corrisposti oltre 2,6 milioni, ma si tratta di una cifra ancora provvisoria.


di Fabrizio Tommasini, giornalista

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