
ROMA – Sono iniziati alle 18 in punto, ad Amatrice, i solenni funerali di 28 vittime del terremoto che il 24 agosto ha colpito la provincia di Rieti, le Marche, l’Umbria e l’Abruzzo. Le esequie si tengono in un’enorme tensostruttura.
Presenti le autorità al massimo livello: il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, il presidente del Senato, Pietro Grasso, quello della Camera, Laura Boldrini, il presidente del Consiglio, Matteo Renzi. E poi il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, il sindaco di Roma, Virginia Raggi, e il presidente Anci, Piero Fassino. Presente anche il vicepresidente della Camera, Luigi Di Maio.
IL VESCOVO RIETI: NON UCCIDE IL SISMA MA LE OPERE DELL’UOMO
“Senza terremoti non esisterebbero nemmeno il paesaggio e le montagne. Esistono da quando esiste la terra e l’uomo non era nemmeno un agglomerato di cellule. Il terremoto non uccide, ma uccidono piuttosto le opere dell’uomo”. Così Domenico Pompili, vescovo di Rieti, durante la celebrazione dei funerali di 28 vittime del terremoto di Amatrice.
VESCOVO RIETI: RICOSTRUZIONE NON SIA QUERELLE POLITICA
La ricostruzione non diventi “una querelle politica o una forma di sciacallaggio di varia natura. Non basteranno giorni, ci vorranno anni”, dice il vescovo. “Serve un coinvolgimento tenero e tenace, un abbraccio forte e discreto, un impegno a breve, medio e lungo periodo distante sia dalla muscolare ingenuità di chi promette tutto all’istante, sia dall’inerzia rassegnata di chi già si volge altrove”.
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