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Successo per Noos di Alberto Angela: perché si chiama così il nuovo SuperQuark

Il divulgatore scientifico prende il testimone del padre e l'omaggia scendendo per il nuovo programma un nome a lui legato

Pubblicato:30-06-2023 09:14
Ultimo aggiornamento:30-06-2023 09:14

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ROMA – Alberto Angela raccoglie il testimone del padre Piero e torna in tv con un nuovo programma di divulgazione scientifica. “Ho chiesto alla Rai di ritirare il nome SuperQuark, come si fa con le casacche dei giocatori più amati di una squadra“, ha dichiarato il conduttore tv, che ha scelto un nuovo nome in ricordo del padre.

PERCHÈ IL NUOVO SUPERQUARK SI CHIAMA NOOS

Il nuovo programma di Alberto Angela si chiama Noos. A spiegarne il significato è stato proprio il divulgatore scientifico durante la prima puntata andata in onda ieri sera. In Viaggio nel Cosmo, “un programma che mio padre ha realizzato di 25 anni fa, lui viaggiava nello spazio a bordo di un’astronave per la quale aveva scelto un nome in greco arcaico, che significava intelletto, pensiero, e per estensione anche conoscenza: Noos”.

PIOGGIA DI TWEET PER NOOS, CHE DIVENTA TRENDING TOPIC

La prima puntata Noos ha riscosso un grande successo, tanto che sui social c’è stata una vera e propria pioggia di tweet esultanti.


HARRISON FORD, SPAZIO, SESSUALITÀ E TANTO ALTRO NELLA PRIMA PUNTATA DI NOOS

La prima puntata, come da tradizione, ha preso il via con spettacolari immagini della natura, con la storia di una leonessa e dei suoi cuccioli che lottano per la sopravvivenza nella pianura del Serengeti, tra Kenya e Tanzania. Poi un ospite d’eccezione, Harrison Ford che è tornato a rivestire i panni di Indiana Jones nel quarto film della serie: un archeologo per fiction animato dalla stessa curiosità che è lo spirito guida di “Noos”.

In studio anche altri ospiti che sono tornati più volte nel corso della serie: l’astronauta Samantha Cristoforetti ‘in decollo’, per un emozionante viaggio nello spazio che continuerà nelle prossime puntate; lo storico Alessandro Barbero, che ha parlato del ruolo rivestito dalla propaganda nella costruzione di una figura storica (quella di Napoleone); lo scrittore Carlo Lucarelli, che ha raccontato la storia del Blu di Prussia, “il colore del diavolo”; il segretario nazionale del Cicap Massimo Polidoro che ha messo in guardia dalle immagini fake create dall’intelligenza artificiale; a venticinque anni dall’invenzione della “pillola blu”, il sessuologo Emmanuele Jannini si è parlato dei nostri comportamenti sessuali, mentre la nutrizionista Elisabetta Bernardi ha spiegato il meccanismo della sazietà e come incoraggiarlo con un biscotto antifame.

L’avventura della conoscenza, sottotitolo del programma, è poi proseguita attraverso una serie di servizi filmati. Un’attenzione particolare è stata posta al tema dell’ambiente: con una immersione nei fondali dell’Isola del Giglio, per mostrare come un’equipe scientifica abbia curato l’ambiente marino danneggiato in seguito al naufragio della Costa Concordia.

Nella curiosità per tutto ciò che si muove nel campo della ricerca scientifica, “Noos” è andato alla scuola Sant’Anna di Pisa: qui è stata realizzata la mano artificiale che risponde ai movimenti pensati dal paziente; un risultato che rasenta la fantascienza. E a proposito di fantascienza, Luca Perri ha mostrato quanto ci sia di credibile e verosimile nella spada laser di “Guerre stellari”.
Nella prima puntata di “Noos” anche un omaggio particolare alla memoria di una grande scienziata, Margherita Hack, scomparsa proprio il 29 giugno di dieci anni fa. Seguendo le sue orme, Edwige Pezzulli ha mostrato “la culla delle stelle”, alcune straordinarie immagini dello spazio ottenute dal James Webb Space Telescope.

Il campo in cui si muove “Noos” è molto vasto con uno sguardo particolare al futuro: quali saranno le nuove fonti di benessere e prosperità? Nel futuro potrebbe essere l’Artico a trasformarsi da infruttuosa distesa di ghiacci alla nuova terra promessa per governi e multinazionali dell’energia. E, guardando al passato: come mai in un monastero del Lazio i corpi di diciassette suore morte nel Seicento si sono conservati mummificati fino ai nostri giorni?

Infine Giuliana Galati e Ruggero Rollini hanno parlato di alcuni fenomeni della fisica e della chimica che è possibile osservare anche in casa, in particolare quei fluidi che si comportano in maniera singolare, come liquidi e come solidi. Dulcis in fundo, la scrittura: come sono nate le lettere del nostro alfabeto? Lo ha raccontato una penna stilografica che ha la voce di Paola Cortellesi.

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