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ROMA – “Ce l’ha fatta a sposarsi, era contento. Ero testimone e qui, al mio dito mignolo, c’è la sua fede. Non esce più ma appena riesco la riconsegno a mia moglie”. Sono le parole di Gino Di Mare, fratello di Franco scomparso ieri all’età di 68 anni. In una intervista al quotidiano La Repubblica, il giornalista scientifico racconta l’emozione delle nozze del reporter e inviato di guerra della Rai poco prima di morire, notizia riportata in anteprima dall’Agenzia Dire. “Era il suo sogno quello di sposare la compagna – . Ci è riuscito tre giorni fa. C’eravamo noi, le persone più care. Lui tanto è riservato e perbene che ha scritto un biglietto che abbiamo affisso in ascensore e in cui si scusava per il trambusto dei festeggiamenti. Ha invitato il condominio a brindare con noi”.
“Era convinto che la sua è una malattia professionale. Mio fratello è stato in Bosnia, in Kosovo, in Macedonia. Certo non l’ha preso a casa il mesotelioma. La Rai gli ha voltato le spalle nel momento più delicato della sua carriera. Lui ha dato la vita per la Rai”.
“Se n’è andato senza soffrire, lucido. C’è un particolare però che non riesco a togliermi dalla testa. Franco è morto alle 17.17 di venerdì 17. Uno potrebbe dirmi ‘Sei napoletano, sei scaramantico’. Mi chiedo invece come sia possibile che mio fratello se ne sia andato in questa data e ora così particolari”.
Ed è proprio legato a Napoli l’ultimo desiderio di Franco Di Mare: “Prima di addormentarsi mi ha chiesto “Mi porti ancora al mare?”. Il nostro mare è Posillipo, lì siamo nati e abbiamo trascorso la nostra infanzia. Lì mio nonno Francesco Di Mare ha insegnato a Franco a nuotare, al Lido Ondina”.
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