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Comunali Milano, l’ordine di Santanchè a Salvini: “Chiami i leader”

"Lui parla tanto di centrodestra, bene, prenda il telefono e chiami Meloni e Tajani. Siamo un'alleanza? Scegliamo insieme"

Pubblicato:30-04-2021 19:38
Ultimo aggiornamento:30-04-2021 19:38
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Di Nicolò Rubeis

MILANO – “L’unico che dice ‘no’ e porta il can per l’aria si chiama Matteo Salvini. Alzasse il telefono e chiamasse Meloni e Tajani, e vedrà che i candidati si bloccano in tre minuti. Tutto il resto è teatrino. Bisogna essere pragmatici oltre che politicanti”. L’affondo arriva dalla coordinatrice lombarda di Fdi Daniela Santanchè, che, raggiunta dalla ‘Dire’, non usa mezzi termini nel replicare al leader della Lega. La tensione sale e si arriva a toni perentori e incrociati nel centrodestra, dopo l’ultimatum mattutino del leader della Lega, che parlando coi giornalisti a Milano aveva invitato gli alleati a prendere una decisione “in fretta” sui profili giusti per le prossime comunali, senza “che qualcuno dica sempre di no”.

Una spallata alla compagine di Meloni a cui Santanchè reagisce per le rime. “Non capisco perché faccia questa dichiarazione- tuona Santanché- è lui che blocca tutto non facendo il tavolo“.


Santanchè poi, a domanda diretta su Gabriele Albertini, assicura che da parte di Meloni “non ci sono pregiudizi su nessuno”, tantomeno sull’ex sindaco, caldeggiato dal Carroccio come sfidante di Sala in autunno. Resta da capire qual è la posizione di Fdi su Maurizio Lupi, altro nome in lizza, che stando a Ignazio La Russa è stato proposto direttamente da Berlusconi: “Ma non è una questione di nomi, o di merito- insiste Santanché- bisogna solo scegliere il candidato migliore per vincere. Si devono vedere i leader e parlare, e questo lo stiamo dicendo da settimane. Tutto il resto sono chiacchiere. Lui parla tanto di centrodestra, bene, prenda il telefono e chiami Meloni e Tajani. Siamo un’alleanza? Scegliamo insieme“.

Sicuramente le condizioni di salute di Berlusconi in questo momento non aiutano, ma per Santanché questa non può essere una motivazione per non riunirsi: “Non ci è mai andato lui al tavolo- conclude- ci va Tajani”.

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