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Partnership con Ucraina e tutela dei diritti, gli assi di Roma per Expo 2030

Ci sono circa 50 miliardi di euro in ballo e oltre 300mila posti di lavoro, l'equivalente di 3-4 punti di Pil

Pubblicato:29-11-2022 17:33
Ultimo aggiornamento:29-11-2022 17:40

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PARIGI – Entra nel vivo la corsa di Roma per aggiudicarsi Expo2030. Oggi a Parigi il Comitato Promotore Roma Expo 2030 ha partecipato alla sua terza Assemblea del BIE (Bureau International des Expositions) presentando il tema scelto per la candidatura assieme alle altre tre città in corsa, Busan, Odessa e Riad. La Capitale italiana ha scelto “Persone e territori” mirando ad affrontare temi come il cambiamento climatico, la sicurezza alimentare, la sostenibilità, ma anche l’inclusività e l’innovazione. Per rimanere sulle sfide più urgenti e attuali del pianeta ma anche per creare una distanza netta dalla rivale con cui molto probabilmente si andrà al testa a testa, la metropoli saudita. 

I Mondiali in Qatar- ha dichiarato il sindaco di Roma Roberto Gualtieri- in una conferenza stampa dopo la presentazione della candidatura – stanno mostrando come sia sempre più forte la spinta della comunità internazionale verso il rispetto della diversità, l’orientamento sessuale, etnico, religioso e politico. Per noi è un punto centrale e crediamo sia un punto di forza”. Parole cui fanno eco quelle di Giampiero Massolo, ambasciatore italiano in Francia e presidente del Comitato della candidatura. “Expo Roma- ha detto- è l’Expo dei diritti e dell’inclusione. Facciamo un vanto e una bandiera di questo”. 

L’agenda prevede ancora una serie di passaggi prima del voto che si terrà a novembre 2023, quando i 170 stati membri saranno chiamati a esprimere la loro preferenza a scrutinio segreto. Roma tenterà il più possibile di stipulare accordi di lunga durata con gli altri paesi, e già tende la mano a Odessa, che per questioni oggettive potrebbe essere esclusa dalla corsa. “Siamo pronti e disponibili, nel caso in cui le condizioni materiali non consentiranno a questa candidatura di andare avanti- ha detto il isindaco Gualtieri- di lavorare in fortissima partnership con Odessa e con l’Ucraina perché l’Expo di Roma abbia il tema della ricostruzione dell’Ucraina al centro e costituisca un ponte ideale, verso magari future opportunità”. 


Ci sono circa 50 miliardi di euro in ballo e oltre 300mila posti di lavoro, l’equivalente di 3-4 punti di Pil. Questa la stima rivelata da Massolo a cui bisogna fare attenzione perchè è da distribuire “nell’arco temporale che va dall’assegnazione alla creazione del sito”, fino “all’Expo stessa”. 

Il progetto insomma può essere considerato di respiro nazionale e incassa infatti la benedizione del governo. “Il Governo italiano è fortemente impegnato nella candidatura di Roma a ospitarel’Expo del 2030″, ha dichiarato nel suo videomessaggio il VicePresidente del Consiglio e Ministro degli Affari Esteri AntonioTajani.

Insieme a sogni, ambizioni e valori, con la delegazione italiana è partita anche una special ambassador d’eccezione, la prima ballerina del Teatro dell’Opera di Roma, Rebecca Bianchi. “La danza- dice l’Etoile all’agenzia Dire, a margine della presentazione- è un’arte che lega le persone perché è una forma di espressione che non ha confini, un linguaggio inclusivo. Proprio come richiama il tema proposto dalla Capitale”.

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