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Elezioni Usa, i nativi ‘blackfeet’: “Siamo discriminati, ma martedì saremo decisivi”

Mc Lean (Western Native Voice): "Al voto tra mille difficoltà"

Pubblicato:29-10-2020 11:33
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 20:08
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ROMA –  “Per la nostra comunita’ non c’e’ parita’ di diritto di accesso al voto; molte volte i servizi postali distano dalle abitazioni 140 miglia, circa 220 chilometri”. A raccontarlo all’agenzia Dire e’ Marci Mc Lean, nativa cresciuta nella Blackfeet Nation, riserva nello Stato del Montana abitata da quelli che i coloni europei chiamarono Piedi neri e sono pero’ anzitutto Niitsitapi, un termine indiano che vuol dire “popolo originale”.

Mc Lean e’ direttrice esecutiva di Western Native Voice, un’organizzazione con sede a Billings che si occupa di “accrescere la rilevanza politica dei nativi americani”. In concreto, a pochi giorni dalle elezioni di martedi’, il loro compito e’ incoraggiare i Niitsitapi a partecipare sostenendoli nelle procedure di voto, spesso difficoltose per gli esponenti della comunita’.

Su cinque milioni di nativi che vivono negli Stati Uniti, un terzo non e’ registrato nelle liste elettorali e la percentuale dei votanti tra gli indiani d’America e’ ovunque inferiore a qualsiasi altro gruppo – fino a 10 punti percentuali in meno.


“In piu’, questa elezione e’ particolare perche’ si svolgera’ prevalentemente con il voto per posta, una cosa a cui la nostra comunita’ non e’ abituata” dice Mc Lean. “Tra i nostri votanti il 70 per cento di solito si presenta fisicamente alle urne”.

Al momento le statistiche di voto sono piuttosto basse. “E non fatichiamo a capire il perche'” sottolinea la direttrice. “I nativi americani nel Montana sono il 7 per cento della popolazione ma rappresentano 30 per cento dei morti da Covid-19; il virus ha avuto un grande impatto sulla nostra comunita’ e al momento molti stanno pensando a quello che sta succedendo alla propria gente e meno alle elezioni”.

Per rimediare alle grandi distanze e alla carenza di uffici postali e seggi elettorali, Western Native Voice riferisce di aver dispiegato “un centinaio di persone nelle citta’ per aiutare i nativi, offrendo loro un passaggio per il seggio o andando a prendere le buste per il voto e riportandole poi agli uffici postali”. Per poter continuare a farlo gli attivisti hanno dovuto vincere una causa contro una legge statale che non consentiva deleghe per ritirare le buste al posto di un’altra persona.

Da settimane, inoltre, Western Native Voice incoraggia tramite i social le persone a registrarsi e a votare e se qualcuno ha domande puo’ chiamare l’ufficio dell’ong. “Possono anche verificare se il loro voto e’ stato accettato – precisa Mc Lean – e tracciare la busta”.

L’impegno, a ogni modo, va al di la’ delle elezioni. “Quello che facciamo ogni giorno e’ tentare di migliorare le politiche che ci riguardano” dice la direttrice. “Siamo storicamente lasciati fuori dal dibattito quando si parla di politiche pubbliche; per i nativi americani, al contrario, c’e’ molto da fare”.

La discriminazione nei confronti delle comunita’ viene da lontano, secondo Mc Lean: “Siamo stati i primi ad abitare questo continente, molto prima del 1492, e siamo stati gli ultimi ad avere la cittadinanza americana nel 1924; abbiamo avuto il diritto di voto solo negli anni ’60, ma in alcuni casi siamo stati discriminati fino a meta’ degli anni ’70”.

La “voter suppression” – il tentativo di limitare l’affluenza alle urne degli elettori appartenenti alle minoranze – non colpirebbe solo i cittadini afroamericani ma anche i nativi, dall’Arizona al Montana. “Stiamo monitorando tutti i tentativi di soppressione dei votanti” avverte Mc Lean. “Non possiamo fermarli tutti ma lavoriamo con lo Stato per prevenire e segnalare le violazioni”.
Il Montana e’ uno degli Stati ritenuti in bilico per la corsa alla Casa Bianca. Il presidente uscente Donald Trump sarebbe avanti di 4 punti percentuali sullo sfidante democratico Joe Biden. Nello Stato si votera’ anche per eleggere un senatore e un delegato alla Camera e, in questo caso, i democratici sono avanti di un punto. Dovra’ infine essere scelto il nuovo governatore e i sondaggi danno i due candidati in parita’. “Possiamo essere decisivi – assicura Mc Lean – e se l’affluenza della comunita’ aumentera’ lo saremo”.

di Tommaso Meo

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