FIRENZE – Per la festa del primo novembre, i Santi, sciopera il commercio toscano. La protesta e’ stata proclamata da Cgil, Cisl e Uil “per contrastare le scelte unilaterali che alcune aziende attuano. Per un lavoro e un consumo sostenibile, per contrastare le scelte fatte dal Governo e tenere alta l’attenzione sul tema delle liberalizzazioni. La festa- sottolineano- non si vende, si vive“.
Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil regional, quindi, ribadiscono la contrarieta’ alle aperture degli esercizi commerciali nelle Festivita’ “e ne chiedono il rispetto del significato e del valore sociale“. Per le sigle, infatti, le liberalizzazioni degli orari e le aperture domenicali e festive “non hanno portato nessun beneficio all’occupazione, nessun aumento dei consumi, ma hanno aumentato la precarieta’ e l’assenza di ogni regola minima di concertazione sulla programmazione delle aperture e degli orari di lavoro, come le recenti aperture non stop H24 stanno a dimostrare”.
I sindacati, quindi, se da una parte riconfermano la loro contrarieta’ alla liberalizzazione degli orari commerciali prevista dall’art.31 del decreto legge “salva-Italia”, dall’altra esprimono “nuovamente la volonta’ di normare, con il confronto fra le parti sociali e Istituzionali, la materia delle aperture domenicali e festive e degli orari, demandando ai territori e alla contrattazione la loro definizione, all’insegna della cultura e non del solo consumo, per una maggiore contrattazione in difesa dei piu’ deboli, per la difesa dei valori civili e religiosi”.
di Diego Giorgi – giornalista
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