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Olimpiadi 2026, colpo di scena: bob non più a Cortina

Il Governo impegnato a valutare soluzioni alternative dopo l'approvazione di un ordine del giorno alla Camera dei Deputati

Pubblicato:29-09-2023 15:16
Ultimo aggiornamento:29-09-2023 15:20
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olimpiadi invernali
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VENEZIA – Colpo di scena alla Camera: è stato approvato un ordine del giorno che “impegna il Governo a valutare soluzioni alternative rispetto alla realizzazione della pista di bob a Cortina”. È passato tra gli applausi del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra che a Roma come in Veneto si batte per spostare le gare evitando il rifacimento della vecchia pista di Cortina che ha costi troppo alti e inoltre non si trovano imprese che possano eseguire i lavori, soprattutto nei tempi richiesti. L’odg è passato dopo che il Governo, inizialmente contrario, ha dato il suo assenso una volta inserita la riformulazione dell’impegno, appunto con le parole “impegna il Governo a valutare soluzioni alternative rispetto alla realizzazione della pista di bob a Cortina”.

Francesco Paolo Sisto, viceministro della Giustizia ha intatti detto in aula: “Abbiamo una riformulazione che, ove accolta, determina una parere favorevole all’ordine del giorno. E i Verdi quasi non ci credono: “Una notizia incredibile”, alla Camera è passato l’ordine del giorno di Luana Zanella e di tutta Avs che “chiedeva di fermare la costruzione della pista da bob di Cortina. È stato approvato con la modifica” che toglie l’ipotesi di spostare le gare a Innsbruck dove un sindaco (dei Verdi) sarebbe disposto ad accogliere. Ma “rimane nero su bianco l’impegno a fermare il progetto Cortina”, dice Cristina Guarda, consigliera regionale dei Verdi, parlando di “risultato importantissimo” e di una “posizione politica finalmente equilibrata, con cui tutti si uniscono al nostro messaggio: ‘Non spandiamo risorse pubbliche e non indebitiamo le comunità con opere dai conti in rosso’“.

Ora, dice Guarda “Governo e Commissario devono partire da qui, capendo quale struttura sia la più opportuna. Spero vivamente vinca di nuovo il buonsenso e nessuno spinga nella direzione di altre scelte insostenibili, in altri continenti o riaprendo la pista di Torino, purtroppo destinata a non reggere i costi milionari di gestione annuale”. E “siano valutate oggettivamente le opzioni, comprese Saint Moritz o Innsbruck-Igls, con incontri tecnici formali, anche assieme con il Comitato Olimpico e le federazioni internazionali di Bob, Skeleton e Slittino”. In precedenza il consigliere regionale Arturo Lorenzoni, portavoce delle opposizioni venete aveva detto: “Non intendo speculare attaccando il presidente rispetto a un progetto che, fortunatamente, quasi di certo non andrà in porto. Lo sperpero di denaro e lo sfregio alla conca Ampezzana sembrano scongiurati dopo il fuggi fuggi delle imprese chiamate a costruire la pista e il richiamo del Cio a prendere decisioni sostenibili. Risulta però curioso che la ‘perla’ delle Olimpiadi cortinesi ora sia un’opera accessoria che non inficia la grandezza della manifestazione olimpica del 2026. In poche settimane il mondo sembra essere cambiato”. In aula alla Camera Flavio Tosi aveva segnalato che anche la Regione Veneto “ha fatto capire che potrebbe essere un’opportunità cogliere la richiesta che viene da Innsbruck di realizzare altrove l’impianto, sia per l’invasività, perché sappiamo che a Cortina esiste una pista da bob che giace dismessa e distrutta per la scarsità di atleti, sia per l’irraggiungibilità dal resto d’Italia, nel senso che non è facile arrivare lì e quindi si rischia di fare un’altra cattedrale nel deserto” spendendo “una cifra colossale, per poi avere un impianto dismesso nel giro di poco tempo, avendo però evidentemente inciso pesantissimamente sull’ambiente circostante”.


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