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Fiera Roma, Piccinetti a soci: “Rilancio pronto, lavoriamo insieme”

Da Esc al reintegro dei lavoratori, l'intervista all'amministratore unico

Pubblicato:29-07-2016 16:25
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 08:56

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Piccinetti01ROMA – Dalla presenza di Papa Francesco a Esc, il congresso internazionale di Cardiologia che ad agosto portera’ alla Fiera di Roma 35mila medici da 140 Paesi del mondo, all’Iran country presentation previsto per novembre, fino ai progetti per l’internazionalizzazione del Lazio e per lo sviluppo del turismo congressuale e culturale. Appena tornato da Teheran, l’amministratore unico di Fiera Roma, Pietro Piccinetti, parla con l’agenzia Dire dei progetti per rilanciare la struttura sulla Portuense. Senza dimenticare, pero’, che il futuro della Fiera di Roma dovra’ passare necessariamente per la vendita dei vecchi padiglioni sulla Colombo, bloccata da una delibera che dal Campidoglio non riesce ad arrivare alla Regione. E se si dice fiducioso verso la nuova Giunta Raggi, il numero uno di Fiera non lo e’ rispetto alla decisione del giudice del lavoro che ha reintegrato 4 dei 15 lavoratori licenziati un anno fa (quando lui ancora non era in carica). ‘Se sara’ cosi’ anche per gli altri- dice Piccinetti- dovremo chiedere i soldi ai soci’. Ecco l’intervista che l’amministratore unico ha concesso all’agenzia Dire:

– In occasione di Esc, Papa Francesco sara’ alla Fiera di Roma. Un evento piu’ unico che raro. Ci racconta come e’ andata?

La cosa mi emoziona molto. E’ andata molto spontaneamente: ho raccontato a monsignor Fisichella che alla Fiera di Roma ci sara’ questo convegno importantissimo, a cui prenderanno parte i piu’ grandi medici cardiovascolari al mondo. Saranno presenti 140 Paesi, 35mila delegati e 60mila presenze. Riflettevo con monsignor Fisichella sul fatto che queste persone aiutano a salvare altre vite, ogni giorno. A livello evangelico, possono essere una grande cassa di risonanza delle parole del Santo Padre. Fisichella ha riportato la conversazione a Francesco. Questo Pontefice non finisce mai di stupire, e ha detto si’. Ha capito il messaggio, e il 31 agosto verra’ qui. Le Fiere possono servire anche a questo. Speriamo che per noi sia di buon auspicio.


– E’ appena tornato da un viaggio in Iran. Che rapporti ha Fiera con quel Paese?

A novembre ospiteremo l’Iran country presentation, l’unica fiera iraniana in Europa sara’ a Roma. A novembre nei nostri padiglioni presenteremo il Paese nella sua totalita’. Il governo italiano non ha mai posto cosi’ tanta attenzione all’Iran come in questo momento. Ed e’ piu’ che giusto. L’Iran adora l’Italia. Abbiamo presentato li’ la fiera di novembre anche per motivare le aziende iraniane a partecipare, private e pubbliche. Organizzeremo BtoB e mi auguro sia un grande successo. Il format del Country presentation si puo’ fare solo a Roma, perche’ e’ la Capitale. In questi giorni, a Teheran si e’ svolta una conferenza stampa di presentazione dell’evento. I giornalisti hanno chiesto al viceministro iraniano perche’ l’Iran ha scelto proprio Roma. Lui ha risposto semplicemente ‘perche’ e’ Roma’. E ci sono gia’ altri Paesi che ci hanno contattato, dall’Africa e dall’Asia. È un format molto importante per tutta l’Italia: Paesi emergenti che scelgono Roma e il nostro Paese per presentarsi al mondo.

– Oltre a Esc e all’Iran country presentation, ci sono altri eventi in programma alla Fiera di Roma?

Stiamo organizzando manifestazioni per lo sviluppo delle aziende dell’industria del territorio. Una su tutte e’ Blast, che si terra’ il prossimo anno, a maggio, ed e’ un altro format di Fiera di Roma. Sara’ una bellissima manifestazione dedicata alle start up tecnologiche e digitali. E poi, a gennaio faremo la prima mostra-convegno sul tema del turismo congressuale e del turismo culturale. Mi auguro diventi una manifestazione, devo dire che ho trovato anche un’attenzione importante del sottosegretario con delega al Turismo, Dorina Bianchi, che ha apprezzato il progetto. Poi, con l’assessore alle Attivita’ produttive della Regione Lazio, Guido Fabiani, abbiamo affrontato il tema dell’internazionalizzazione e stiamo pensando di mettere a punto il format ‘Lazio country presentation’ con cui porteremo le nostre realta’ all’estero. Come vede, abbiamo progettualita’.

– Tuttavia, nonostante i progetti Fiera Roma e’ ancora in bilico. Tra l’altro, il Tribunale del lavoro ha reintegrato 4 dei 15 licenziati.

Si’, il giudice ci obbliga al reintegro dei lavoratori. Allora, bisogna guardare in faccia la realta’ e dire la verita’, non l’ipocrisia. Io non ce l’ho con le persone, ma non capisco i giudici: se sono in concordato, vuol dire che non sto in piedi. E il Tribunale mi fa riassumere le persone? E come faccio a pagarle? C’e’ qualcosa che non quadra. Allora, o torniamo a come era prima, per cui il buco lo coprono gli azionisti, quindi il Pubblico, o altrimenti devo camminare con le mie gambe e se ho una struttura che mi permette di avere 50 persone, e’ inutile che il giudice mi dice che devo averne 90, perche’ con 90 non sto in piedi.

– Quanto peserebbe a Fiera Roma il reintegro di tutti i 15 licenziati?

Enormemente, lo ribadisco. Vedremo se con il conto economico saremo in piedi, altrimenti dovro’ chiedere i soldi agli azionisti. Ma siccome loro devono gia’ darmi i soldi per fare il concordato, sara’ una situazione molto delicata e molto difficile. Chi ha fatto il piano concordatario, lo ha fatto pensando ai ricavi e ai margini che oggi ha Fiera Roma. Il mio piano industriale punta al pareggio economico e finanziario nel 2018. E in pochi mesi abbiamo fatto tante cose: ho tagliato costi a manetta, comprese tutte le consulenze. Ma ribadisco: se fatturo dieci e ho i soldi per pagare 50 persone, non posso pagarne 90.

– In questa situazione, la delibera per la valorizzazione della ex Fiera sulla Colombo e’ ancora ferma in Comune. E quei soldi eviterebbero il fallimento.

È ovvio che in tutto questo la vendita della vecchia Fiera ci farebbe molto comodo. Se Investimenti spa (la controllante di Fiera Roma partecipata da Camera di commercio, Comune di Roma e Regione Lazio, ndr) potesse vendere la vecchia Fiera avremmo finalmente la liquidita’ per uscire da questa impasse. Da questo punto di vista, l’appello lanciato dall’assessore Fabiani mi hanno fatto molto piacere.

– Si aspettava che l’assessore Berdini decidesse di inviare la delibera alla Regione?

Io mi aspettavo quello che il giudice del Tar aveva detto nell’ordinanza, dando 30 giorni di tempo. Ma io faccio il mio mestiere, che e’ fare il manager. Mi dispiace pero’ che non si capisca che la Fiera puo’ rappresentare il rilancio dell’economia, non solo romana e laziale, ma anche nazionale. Esc ne e’ l’emblema. Noi dobbiamo fare convegni e congressi. Roma e’ al quarto-quinto posto nella graduatoria delle citta’ turistiche. Siamo diciassettesimi per la congressistica. E ogni posizione in classifica vale centinaia e centinaia di milioni per l’indotto. Percio’, se arriviamo al quinto posto e ne saliamo 12, vuol dire miliardi di euro per la citta’ di Roma. Io mi auguro che tutti i nostri amministratori lo capiscano.

– A proposito di questo, sembra finalmente avvicinarsi all’inaugurazione della Nuvola. Potrebbe concretizzarsi il distretto congressuale di cui si parla da anni?

Me lonuova-fiera-di-roma auguro. Quando sono arrivato qui, la prima cosa che ho fatto e’ stato chiedere a tutti i nostri partner di stare uniti e lavorare insieme. Non abbiamo un Convention boureau, spero che si faccia il prima possibile. Se la Nuvola va bene, va bene per tutti, compresi noi, perche’ convegno porta convegno. Roma deve fare questo, se lo merita.

– Appunto, la Capitale. Il vostro claim e’ ‘Fiera Roma, l’unica fiera che in piu’ ha Roma’. Tuttavia, le cronache raccontano ogni giorno di una citta’ piegata da emergenze di vario tipo, dai rifiuti all’abusivismo.

Se lavoriamo tutti insieme, Roma ne esce. Deve uscirne. Da questo punto di vista conto tantissimo su questa nuova Giunta, da amministratore pubblico e da romano. Non possiamo piu’ comportarci come abbiamo fatto finora, dobbiamo cambiare e avere piu’ etica e piu’ attenzione al senso civico. Io sono ottimista e fiducioso, altrimenti non avrei accettato questo incarico difficilissimo. Se tutti insieme ci mettiamo a remare nella stessa direzione, ce la facciamo. Ormai siamo arrivati al fondo del barile, dobbiamo risalire. Ma dobbiamo farlo insieme. E la Fiera di Roma e’ l’emblema di questa necessita’: funziona se funzionano Atac, le Ferrovie, l’Ama e la Regione con l’internazionalizzazione. È l’esempio che se si lavora uniti, si vince.

di Nicoletta Di Placido, giornalista professionista

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