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Blitz femminista a Genova: oscurati i quadri del pittore ‘stupratore’ di Artemisia Gentileschi

"Stiamo coprendo questo quadro perché non possiamo sopportare che i dipinti dello stupratore di Artemisia siano appesi accanto ai suoi", dicono gli attivisti

Pubblicato:29-03-2024 16:21
Ultimo aggiornamento:29-03-2024 16:21
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blitz mostra artemisia gentileschi
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GENOVA – Blitz del movimento ‘Bruciamo tutto’ al palazzo Ducale di Genova, che ospita per l’ultimo fine settimana la mostra “Artemisia Gentileschi, coraggio e passione”. L’azione, spiegano gli attivisti in una nota, è iniziata alle 11.30, “nella sala che ospita tre quadri di Agostino Tassi, pittore che stuprò Artemisia. Un’attivista copre con dei teli neri i quadri, incollandoli alla cornice, e poi srotola uno striscione. Contemporaneamente un’altra persona aderente al movimento versa vernice per terra, creando disturbo al passaggio nella sala. In seguito i responsabili dell’azione si dipingono le mani di rosso e lasciano impronte sulle targhe accanto i quadri, cancellando il nome di Tassi con un pennarello nero“. Alle 12 sono arrivate sul posto le forze dell’ordine.

Stiamo coprendo questo quadro perché non possiamo sopportare che i dipinti dello stupratore di Artemisia siano appesi accanto ai suoi”, dicono gli attivisti ricordando che “la mostra ha ricevuto già molte contestazioni”.
Sull’episodio interviene il presidente della Regione, Giovanni Toti: “Solidarietà a Palazzo Ducale, dove questa mattina le attiviste del movimento il cui nome è tutto un programma ‘Bruciamo Tutto’ hanno coperto con dei teli neri alcune opere all’interno della mostra di Artemisia Gentileschi e imbrattato pavimenti e pareti. Un modo di esprimere il dissenso che condanniamo fermamente perché l’arte non va mai censurata, anche se una mostra non piace“. Non è “con gesti violenti e incivili- aggiunge Toti che è anche assessore alla Cultura- che si combatte violenza e inciviltà. E vale anche per la violenza di genere. Anzi, forse in particolare per la violenza di genere. Un’opera e il luogo che le ospita non sono un tiro a segno ma rappresentano il lavoro, i sacrifici e l’impegno di tante persone”.


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