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“Panebianco come Mussolini”, collettivi si preparano a giornata calda

BOLOGNA - Che non sia una giornata di ordinaria amministrazione per la scuola di Scienze politiche, a Bologna,

Pubblicato:29-02-2016 11:09
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 22:03

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BOLOGNA – Che non sia una giornata di ordinaria amministrazione per la scuola di Scienze politiche, a Bologna, lo si capisce subito dai numerosi agenti in borghese della Questura disseminati per la Facoltà e dai mezzi del reparto mobile che attendono a poca distanza, in piazza Aldrovandi. Misure approntate per il giorno in cui vanno a coincidere il ritorno in aula del docente Angelo Panebianco (contestato due volte la scorsa settimana) e l’inaugurazione dell’anno accademico in programma nel pomeriggio in Santa Lucia, un appuntamento che da giorni è nel calendario dei collettivi, intenzionati a far sentire la propria voce durante la cerimonia ufficiale. La giornata, dunque, è ad alto rischio di contestazioni e disordini con le forze dell’ordine, a maggior ragione vista la passata settimana ‘calda’, con i ripetuti blitz in aula durante le lezioni di Panebianco, che hanno spinto la Questura ad assegnare al professore una sorta di ‘protezione’, con agenti della Digos che lo seguono da vicino.

panebianco_29_Oggi, la protesta dei collettivi contro Panebianco si svolge all’esterno, con un’iniziativa di disturbo nello scalone centrale della facoltà. E così, mentre Panebianco ha iniziato la sua lezione alle nove, evitando giornalisti e fotografi schierati nel cortile, gli attivisti dell’Assemblea di Scienze politiche hanno sistemato nello scalone un videoproiettore che rimanda scene di guerra e brevi filmati che richiamano le contestazioni al docente. In una di queste, Panebianco viene accostato a Benito Mussolini per la frase sul burro e i cannoni usata dal docente nel suo editoriale sul ‘Corriere della Sera’ che ha scatenato le proteste degli studenti. Un’altra clip vede protagonista il rettore Francesco Ubertini che parla in maniera positiva di “dissenso” e “critica”. Si alternano interventi di nuovo contro il docente e contro la chiusura dell’aula studio che pochi giorni fa era stata “dedicata” al ricercatore Giulio Regeni, ucciso in Egitto. Non manca l’ormai noto coro “Panebianco cuore nero”, scandito tra un filmato e l’altro. A farla da padrone, però, è la musica della “Cavalcata delle valchirie” come nel film “Apocalipse now”.

Gli agenti in borghese (sul posto anche il capo della Digos, Salvatore Calabrese) osservano la situazione da vicino, mentre altri stazionano al piano dove si svolge la lezione di Panebianco. Al momento, comunque, la situazione appare piuttosto tranquilla. Gli attivisti dell’Assemblea di Scienze politiche contano di proseguire con il presidio per tutta la mattinata, poi bisognerà vedere cosa decideranno di fare nel primo pomeriggio quando si avvicinerà l’inaugurazione dell’anno accademico. L’altro collettivo protagonista delle contestazioni a Panebianco, il Cua, ha lanciato per le 15,30 un presidio direttamente in zona Santa Lucia.


di Maurizio Papa, giornalista

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