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Ferrara, Pd: il Comune non ‘conta’ più le famiglie in difficoltà

Per la dem Baraldi dal 2019 non si raccolgono più dati che si erano rivelati utilissimi

Pubblicato:28-09-2022 18:13
Ultimo aggiornamento:28-09-2022 18:13
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FERRARA – Dal 2019, vale a dire da quando si è insediata la Giunta di centrodestra guidata da Alan Fabbri, il Comune di Ferrara non fa più “l’indagine statistica triennale sulle famiglie residenti nel Comune (su un campione di 1.000 famiglie)”, con cui si analizzavano “le condizioni abitative ed economiche, gli stili di vita e di consumo dei residenti e la valutazione dell’incidenza di povertà”, che veniva svolta dal 1994. Per questo la consigliera comunale del Partito democratico Ilaria Baraldi chiede all’amministrazione, con un’interpellanza, se “non ritenga utile ripristinare l’indagine triennale sulle condizioni di vita delle famiglie e le stime di povertà”.

“I DATI DI QUESTA INDAGINE NON SI POSSONO OTTENERE IN ALTRO MODO”

Alla base della richiesta avanzata dall’esponente dem c’è “l’evidente utilità di questo lavoro triennale, che consente all’amministrazione di modificare le proprie azioni in funzione della lettura dei dati reali”. Infatti, afferma Baraldi, tra il 1994 e il 2019 l’indagine statistica “ha permesso di monitorare l’andamento degli stili di vita e quindi dei mutamenti dei bisogni”. Senza contare che, nonostante l’indagine non sia obbligatoria per legge, i dati che fornisce “non sono deducibili in altro modo”, visto che studi simili vengono fatti “solo su base nazionale o, al massimo, regionale”. Al Comune, poi, la consigliera chiede di ripristinare anche “l’annuario statistico”, dal momento che l’ultimo risale “al giugno del 2020” e conteneva dati “riferiti al 2018”. Anche in questo caso, Baraldi evidenzia “la grande utilità di questo strumento”, che pur non essendo obbligatorio per legge “contiene informazioni determinanti per la comprensione delle dinamiche del Comune e la definizione delle azioni utili al suo sviluppo”, mentre “l’annuario demografico editato nell’agosto del 2020 contiene un numero di voci inferiori (mancano, ad esempio, le statistiche su turismo e cultura, lavoro, attività edilizia e trasporti)”.


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