
Beirut sprofonda nei rifiuti. Dopo la chiusura una settimana fa della principale discarica cittadina, le strade di quella che un tempo era definita “la Parigi del Medio oriente” si sono riempite di sacchi di immondizia e sporcizia.
Anti government demo in central #Beirut #garbage @LebaneseProblem pic.twitter.com/XWaNru6MGh
— Ali Hashem علي هاشم (@alihashem_tv) July 28, 2015
Venti tonnellate per la precisione, che hanno spinto oggi più di mille persone a radunarsi davanti al palazzo del Governo per chiedere le dimissioni di un esecutivo “incapace di superare le divizioni politiche interne e che trascura i problemi ambientali e legati alla salute delle persone”.
Bersaglio delle proteste anche l’azienda responsabile della raccolta, la Sukleen. “La spazzatura raggiunge letteralmente la soglia di casa mia”, ha raccontato un cittadino a un giornalista dell’emittente Tv Al-Jazeera, mentre la gente intorno esibisce cartelli pieni di invettive, e porta in segno di protesta finti sacchetti di immondizia e mascherine sul viso.
Yet another day with #garbage in #Beirut, #Lebanon pic.twitter.com/bcb4bwUgT5
— Karim Mostafa (@thekarimphoto) July 27, 2015
E non solo nella piazza prosicente il Palazzo dei bottoni: anche per le strade la gente si copre naso e bocca come può, mentre gli addetti del comune spargono una speciale polvere repellente per tenere lontani i topi.
Subito dopo la protesta, fortunatamente, il ministro dell’Ambiente Mohammad Machnouk ha annunciato il ripristino della raccolta, e che il Governo ha anche già stabilito il sito per la nuova discarica cittadina.
Di Alessandra Fabbretti
Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it