Getting your Trinity Audio player ready...
|
FIRENZE – La Toscana è la prima regione a sperimentare l’allerta via smartphone in tempo reale della protezione civile. Oggi. poco dopo le 12, con qualche minuto di ritardo e alla spicciolata, sono arrivati sulle schermate dei telefoni dei residenti, ma anche dei turisti soggiornanti in Toscana, il testo e il suono di allerta di IT-alert, il sistema messo a punto dalla protezione civile nazionale per informare i cittadini nel caso di un evento calamitoso. In piazza Duomo a Firenze, davanti alla sede della presidenza della Giunta regionale, il governatore della Toscana, Eugenio Giani, ha atteso il palesarsi del messaggio per poter salutare questo nuovo traguardo: “Puntualmente alle 12.03 è arrivato il duplice messaggio. Da un lato il testo, che tutti hanno potuto vedere sul telefonino, dall’altro il suono che mette in allerta- spiega Giani- però state tutti tranquilli, non c’è né da chiamare il 112 né da attivarsi. È un allarme che abbiamo voluto sperimentare e ringrazio la protezione civile nazionale, il suo capo Fabrizio Curcio di averlo voluto fare per la prima volta in Toscana”.
Questo, rileva, “sarà il modo con cui di fronte a un incendio, a una calamità, a un’alluvione cerchiamo di entrare in contatto con tutti: non solo coi residenti, ma anche con coloro che sono in Toscana per turismo o altri motivi. Attraverso le celle della rete che irradia il messaggio whatsapp noi possiamo essere in grado di avvertire su comportamenti che diventano buona pratica da tenere per prevenire, in caso di calamità, qualsiasi danno alle persone e alle cose”.
E per una sfortunata coincidenza alle 12.19, quindi pochissimi minuti dopo l’invio dell’IT-alert a Poggibonsi la terra ha tremato, registrando una scossa di magnitudo 3.7. Un evento che ha richiamato la strettissima attualità della necessità di dotarsi di uno strumento di prevenzione e informazione.
Le prossime regioni che sperimenteranno l’IT-alert saranno la Sardegna, il 30 giugno, e la Sicilia il 5 luglio.
Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it