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Covid, Sant’Egidio: “Il 64% delle Rsa non consente ancora visite agli ospiti”

Impagliazzo: "In eterna zona rossa, situazione anziani preoccupante"

Pubblicato:28-04-2021 13:33
Ultimo aggiornamento:28-04-2021 13:34
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ROMA – “L’Italia è quasi tutta in zona gialla. Le Rsa, invece, continuano a vivere all’interno di una zona rossa permanente. Nonostante gli appelli accorati delle famiglie e le evidenze scientifiche diffuse dal ministero della Salute che descrivono gli effetti nefasti dell’isolamento degli anziani, le Rsa continuano a restare chiuse, accentuando lo stato di smarrimento che pervade anziani, famiglie e volontari. È inammissibile che il 60% delle strutture per anziani non consenta ancora agli ospiti di ricevere visite, incluse quelle mediche”. Questo il disappunto manifestato da Marco Impagliazzo, presidente della Comunità di Sant’Egidio, in occasione della conferenza stampa ‘Rsa e case di riposo: un’eterna zona rossa‘, tenutasi questa mattina.

Durante l’iniziativa la Comunità di Sant’Egidio ha illustrato i risultati di un’indagine che ha analizzato la situazione attuale delle Rsa italiane, focalizzandosi sull’isolamento degli anziani e sull’assenza di diritti che continua a persistere nonostante la situazione pandemica sia in miglioramento. “L’inchiesta- spiega Impagliazzo- ha preso in esame 237 Rsa presenti all’interno di dieci regioni italiane. Ne è scaturito un quadro che evidenzia come lo stato attuale delle Rsa sia totalmente fuori controllo. Continua a esserci, inoltre, una sproporzione evidente tra i costi delle strutture e i diritti garantiti agli ospiti“.

“Il 64% delle strutture analizzate- si legge nell’indagine- non consente ancora agli ospiti di ricevere visite da parte di volontari, familiari e amici che vengono ammessi soltanto nel 15% delle Rsa. Le cosiddette stanze degli abbracci non sono presenti nell’81% delle case di riposo. Le videochiamate sono consentite soltanto nel 60% delle Rsa. Inoltre- continua il rapporto della Comunità di Sant’Egidio- il 61% delle strutture non permette agli ospiti di effettuare uscite nonostante le raccomandazioni del mondo scientifico. L’assistenza religiosa, infine, è garantita in 64 strutture su un totale di 237. Più della metà, dunque, non fornisce questo servizio”.


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