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De Laurentiis aggiorna il Conte alla rovescia: “Ne parliamo tra 10 giorni”

Il Presidente del Napoli conferma la trattativa riservata: "I prossimi 10 giorni decisivi, deve vincere l'equilibrio non il tifo"

Pubblicato:27-05-2024 11:24
Ultimo aggiornamento:27-05-2024 11:24

antonio_conte
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NAPOLI – “Ora non posso parlare. I prossimi dieci giorni saranno decisivi, dopo tutte le opportune necessarie obiettive valutazioni in cui deve vincere l’equità del ragionamento e non il tifo”. E così Aurelio De Laurentiis aggiorna il Conte alla rovescia: sarà lui l’allenatore del prossimo Napoli?. Il Presidente, intervenuto ad un convegno sul tema del razzismo, conferma la trattativa “riservata”. E poi ritorna sul caso Acerbi-Juan Jesus, e il razzismo in Italia.

“L’Italia non è un Paese razzista, anzi è un paese dell’accoglienza, lo abbiamo visto con tutti i migranti che sono arrivati. Nel 2018 uscì il film Green book che è la storia di un pianista di colore che nel 1962 attraversava l’America per una serie di concerti da solista, accompagnato da un italoamericano il quale tocca con mano l’intolleranza degli americani veramente razzisti nei confronti delle persone di colore. Non gli permettevano di pranzare nella stessa sala dove si sarebbe tenuto il concerto, né di andare nel bagno dell’albergo ma in una latrina pubblica incredibilmente disastrata. Percorso al contrario che bonifica l’anima dell’italo americano che vede che cos’è il razzismo nel proprio paese d’adozione. È un paese dove esistono focolai di intolleranza verso la diversità, che può essere il colore della pelle, le religioni, la sessualità, la bisessualtà. La religione è un bisogno dell’uomo stesso, va rispettata e invece viene strumentalizzata. In Italia si dibatte troppo, non è il paese del fare altrimenti avrebbe impronta troppa destrorsa.  Si dilatano nel tempo soluzioni che sarebbero facilissime da attuare. Atti che sono figli di insoddisfazioni personali. Anche l’episodio di Juan Jesus e di un altro calciatore è figlio di frustrazioni verso cui bisosnerebbe applicare il principio dell’accoglienza. Vabbè è successo, passiamoci sopra, bisogna anche accondiscendere a certi sgarbi che uno deve subire in nome della libertà e dell’assoluta trasparenza”.


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