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“Vietato respirare”, sabato a Milano una grande manifestazione anti-smog

Sabato a Milano scenderanno in piazza più di una quarantina di sigle-tra comitati civici, associazioni e movimenti ambientalisti- per protestare contro l'indifferenza delle istituzioni al grave problema dell'inquinamento, che nelle ultime settimane ha registrato valori molto alti soprattutto a Milano e nella pianura padana

Pubblicato:26-02-2024 13:16
Ultimo aggiornamento:26-02-2024 16:47
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MILANO – I comitati anti smog di Milano in piazza sull’emergenza aria. Sabato prossimo, 2 marzo, dalle 15 si raduneranno in Largo Cairoli i rappresentanti di oltre una quarantina di sigle- reti di comitati e singoli comitati civici, associazioni e movimenti ambientalisti, gruppi politici “preoccupati- recita una nota- per la pessima qualità dell’aria che non accenna a migliorare”. Il titolo della manifestazione è “Vietato respirare!”. Tra i promotori Movimento Beni Comuni, l’associazione Genitori Antismog e Rete Ambiente Lombardia con la collaborazione del movimento “Facciamo l’appello”. In piazza coi comitati Vittorio Agnoletto di Medicina Democratica e Paolo Crosignani di ISDE, Associazione Medici per l’Ambiente.

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Nell’evento- pubblicizzato su Facebook- gli organizzatori spiegano così il senso dell’iniziativa: “Nei mesi di gennaio e febbraio 2024 gli sforamenti di polveri sottili a Milano ed in tutta la Regione sono perdurati per svariate settimane e, malgrado la pericolosità di questi fatti, le istituzioni nazionali e locali non hanno preso alcun provvedimento incisivo a riguardo. Senza cibo e acqua possiamo sopravvivere per diversi giorni, ma senza aria possiamo resistere al massimo 4 minuti. Eppure, mentre cibo e acqua sono oggi a norma di legge, l’aria è ancora ufficialmente fuori legge in Italia, in particolare in Lombardia e ancora di più a Milano. E così ogni giorno viviamo un paradosso: se dal rubinetto esce acqua marrone ci allarmiamo, se la mozzarella diventa blu denunciamo, ma se l’aria ci fa tossire e ammalare… Ci rassegniamo. Ma noi non vogliamo rassegnarci. Urge un drastico cambio di rotta che parta da una presa di coscienza della ormai letale crisi climatica e ambientale con interventi risolutivi a tutela della salute delle persone”.


I promotori della manifestazione ricordano lo studio realizzato dall’Unità Epidemiologica della ATS Milano che certificherebbe in 3mila (il 25% dei decessi totali) le morti annue a Milano derivanti dagli inquinanti del traffico veicolare. Lo studio tra l’altro rileva la più alta incidenza di morti nelle zone più trafficate- e quindi economicamente meno attraenti- della periferia della città. “Ad aggravare la preoccupazione” c’è anche la notizia di pochi giorni fa della deroga di 10 anni concessa dall’Unione Europea all’Italia per adeguarsi alla direttiva sulla qualità dell’aria nella Pianura Padana, in risposta alla richiesta del governo Meloni.

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