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Caso Lando Buzzanca, parla il figlio: “Denuncerò il medico per violazione della privacy”

Massimiliano Buzzanca: "Il cognome di mio padre fa gola a tanti, la signora La Vacca non è la compagna"

Pubblicato:25-11-2022 16:34
Ultimo aggiornamento:25-11-2022 19:04

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(Foto da Instagram)

ROMA – “Tagliamo la testa al toro: chi fino ad ora ha parlato, intanto, è una persona che si permette di dire di essere il medico personale di papà, ma non ne ha assolutamente la qualifica. Non esistono certificati che lo attestino, la nostra famiglia non lo conosce e non sappiamo da chi gli è stato presentato. Per questo presenterò a breve una denuncia querela alla Procura e una al Consiglio dell’Ordine dei Medici, per capire anche un’altra cosa: perché esiste il diritto alla privacy per tutti e non per Lando Buzzanca? Farò denuncia nei confronti dell’Autorità Garante della Privacy, perché non è possibile che non si sia ancora mossa nei confronti di certa gente che parla e sparla della salute di mio padre sui social. Puntualizzo: fino alla nomina dell’Amministratore di Sostegno, tranne forse due volte, la mia compagna ed io abbiamo sempre portato noi papà alle varie visite di controllo e di questo signore non ne ho mai visto traccia”. Ha voluto dire la sua per fare chiarezza sulla vicenda Massimiliano Buzzanca, dopo che in questi giorni si è tornato a parlare delle condizioni di salute di suo padre, l’attore Lando Buzzanca, attualmente ricoverato al Gemelli di Roma dopo una caduta dalla sedia a rotelle in una Rsa romana.

In merito alle dichiarazioni rilasciate alla Dire da Francesca La Vacca, compagna di Lando Buzzanca, Massimiliano ha invece fatto sapere: “C’è una sentenza in appello che dice che la signora La Vacca non ha diritti nei confronti del signor Buzzanca e che non è neanche da considerare una compagna. Rilasciare dichiarazioni del genere è un comportamento moralmente censurabile, indegno di un essere umano. Evidentemente il cognome ‘Buzzanca’ fa gola a tante persone. Sono una furia, ecco perché ho dato immediatamente mandato agli avvocati di agire, affinché tutta questa storia finisca. Se papà fosse stato lucido avrebbe reagito con violenza di fronte a queste meschinità, per lui la famiglia non si tocca. E se ci fosse vero affetto nei suoi confronti, come qualcuno dice, sarebbe stato protetto e non messo alla mercé di questi leoni da tastiera che si permettono di scrivere falsità sui social”.


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L’INCIDENTE

Quindi si commuove Massimiliano Buzzanca, quando racconta alla Dire che il papà, di 87 anni, sta vivendo un momento di “estrema difficoltà a causa di una grave demenza senile”, per questo “va tutelato e mi fa rabbia- dice- che non possa difendersi. E se io stesso non mi difendo sui social è solo perché voglio difendere la sua dignità”. Ma facendo un passo indietro, cosa è successo a Lando Buzzanca? “Papà fino a dicembre scorso stava facendo un importante percorso riabilitativo- racconta sempre il figlio alla Dire- e fisicamente aveva recuperato abbastanza, ma la sua testa purtroppo già da tempo era stata colpita da una brutta malattia che non è quella che, in maniera semplicistica, qualcuno definisce ‘lieve afasia’. Si tratta di una grave forma di afasia, una patologia che comporta una degenerazione nel linguaggio, nella comprensione e cognitivo. Papà ha iniziato a non parlare e a non capire, quindi a non rendersi conto di cosa stava succedendo intorno a sé. Questo sempre più gravemente fino a quando, nell’aprile del 2021, ha avuto una caduta che gli ha provocato una emorragia cerebrale. È stato ricoverato prima all’ospedale Santo Spirito, poi alla Clinica riabilitativa Santa Lucia, dove l’hanno rimesso in piedi. Ma i medici di entrambe le strutture con noi sono stati molto chiari sulla gravità della sua situazione. Una volta dimesso dalla Clinica, a dicembre dello scorso anno, l’Amministratore di Sostegno ha ritenuto opportuno trasferirlo in una Rsa. E nonostante anche lì continuasse a fare logopedia e fisioterapia, piano piano ha iniziato a non assimilare più come faceva prima: d’altronde era un uomo di 86 anni con un problema di demenza grave”.

LA DEMENZA SENILE

Ma la demenza senile di cui parla è certificata? “Certo che è certificata- risponde Massimiliano Buzzanca alla Dire- ci sono una serie di esami strumentali e diagnostici, non ultimo una Ctu fatta tra agosto e ottobre, perché volevamo capire a cosa fosse dovuto il suo eccessivo dimagrimento. Pensavamo potesse avere un tumore, ha fatto tutti gli accertamenti del caso ma il responso è semplicemente stato: ‘È la vecchiaia’. Nella Rsa lo hanno seguito in maniera sempre più controllata, abbiamo anche provato a vedere se per caso, affiancandogli la ‘tata’ che si occupa di lui e della sua casa da 12 anni, potesse migliorare. Diciamo che con Elena, questo è il nome della sua ragazza di fiducia, era un po’ più ‘loquace’, per quanto la sua malattia glie lo potesse permettere, e aveva maggiore voglia di interagire, ma era un’interazione da bambino. Oggi mio padre non comunica, non riconosce più nessuno, non è lucido e ti guarda come se fosse un bimbo di un anno che cerca di imparare parole nuove o di pronunciarne alcune di cui neppure ricorda il significato. Purtroppo, papà non ha più speranze di poter tornare indietro”. Quello che è accaduto dall’8 novembre, in poi, giorno della sua ultima caduta è noto. “Questo ulteriore incidente ha portato papà a fare ulteriori passi indietro, ma è fisiologico. Per questo sorrido, si fa per dire, sulle panzane costruite da chi si vuole fare bello sui giornali, soprattutto quando leggo, cito, ‘drammaticamente lucido’, ma lucido di cosa? Papà ha perso la completamente la sua lucidità dalla caduta nell’aprile del 2021”.

Tutte “falsità”, insomma, secondo Massimiliano Buzzanca, costruite “ad hoc” anche per incrinare i rapporti tra l’attore e i suoi figli: “Mario (il fratello di Massimiliano, ndr) ed io abbiamo sempre avuto un rapporto con nostro padre- dice- e se qualche volta ha rischiato di compromettersi è perché qualcuno ci ha messo del peperoncino… Abbiamo avuto il tipico rapporto tra padre e figli, ci sono stati alti e bassi, ma ci siamo sempre amati. Le feste le abbiamo passate sempre insieme, papà veniva spesso a cena da me e proprio un paio di giorni prima che cadesse a terra a casa sua gli avevo cucinato il capretto glassato con le patate alla palermitana. Dopodiché alle 6 del mattino ho ricevuto la telefonata di Elena che mi diceva che papà era a terra e che non riusciva a sollevarlo. Ho chiamato l’ambulanza e da lì è iniziato questo calvario”. Un’ultima considerazione, infine: “È vero che ci sono delle stelle che mi stanno guardando sotto lo stesso tetto, sono quelle di mia madre e dei miei cari che mi danno la forza di combattere per papà contro tutti gli sciacalli del mondo”, conclude Massimiliano.

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